Sds Bevitori anticipa le prossime sfide: “Stiamo lavorando a un Pdl a cui tengo particolarmente sull’inclusione lavorativa” (l’intervista di David Oddone)

Licenziamenti che sembrano eludere le normative vigenti: argomento che in questi giorni sta suscitando preoccupazione tra i sindacati. Le norme, pensate per garantire diritti fondamentali come l’anzianità di servizio e il rispetto delle condizioni familiari, rischiano di rimanere inapplicate, mettendo a dura prova la fiducia dei lavoratori. Il Segretario al Lavoro Alessandro Bevitori affronta apertamente la questione e discute le azioni che la Segreteria intende intraprendere per rafforzare il rispetto delle leggi e promuovere una cultura aziendale improntata alla trasparenza e all’equità.

 

Segretario Bevitori, i sindacati parlano di casi di licenziamento che sembrano eludere le tutele normative. Qual è la sua opinione?

“Fortunatamente non siamo di fronte a una situazione di allarme. Ma che certamente va monitorata. La nostra normativa sul lavoro è chiara e prevede criteri precisi per i licenziamenti collettivi. Tali criteri includono l’anzianità di servizio, le mansioni svolte e il carico familiare, che devono essere rispettati per tutelare i dipendenti. Sarebbe inaccettabile se ci fosse chi tenta di aggirare queste regole. Noi, come Segreteria, siamo impegnati a rafforzare il monitoraggio e a garantire che nessuno possa ignorare impunemente le leggi, che sono state create per tutelare tutti i lavoratori”.

 

Alcune segnalazioni parlano di un aumento di licenziamenti “facili” che ignorano i criteri di anzianità e le condizioni familiari. Come rispondere a questo fenomeno?

“Ribadisco che siamo pronti a intervenire qualora si verificassero questo tipo di situazioni. Non possiamo permettere che i lavoratori siano considerati numeri da sacrificare in momenti di difficoltà aziendale. Siamo pronti a collaborare con l’Ispettorato al Lavoro e con tutte le Autorità coinvolte per indagare su ciascun caso e verificare che le procedure vengano rispettate. Siamo certi di poter contare anche sulla massima collaborazione delle Associazioni datoriali, che devono essere le prime a condannare eventuali tentativi di elusione normativa. Ogni caso di licenziamento che bypassa le tutele rappresenta una violazione della fiducia che deve esistere tra lavoratori e datori di lavoro”.

 

Di recente, l’Unione Sammarinese Lavoratori ha espresso un forte dissenso e ha chiesto maggiori controlli. Quanto sono importanti i sindacati in questo momento?

“I sindacati giocano un ruolo fondamentale nella protezione dei lavoratori, e riconosco l’importanza della loro posizione. Collaboriamo attivamente per individuare le irregolarità e affrontarle. È essenziale creare un fronte comune che ponga la tutela dei diritti come priorità assoluta. I sindacati sono uno strumento indispensabile per far emergere le problematiche e garantire che la voce dei lavoratori sia sempre ascoltata. Condivido pienamente la loro richiesta di maggior vigilanza, e vogliamo potenziare i nostri strumenti per rispondere in modo tempestivo ed efficace”.

 

Alcuni critici sostengono che, anche con le tutele, il sistema non sempre riesce a garantire una protezione rapida e concreta. Che cosa si può fare per migliorare?

“La lentezza delle procedure è un problema reale. Vogliamo ottimizzare i tempi, soprattutto nei casi in cui i lavoratori decidono di fare ricorso per violazione dei diritti. E’ doveroso che il dipendente non debba attendere mesi o persino anni per ottenere giustizia. Ma serve anche un cambiamento di mentalità: il rispetto delle regole deve diventare un elemento cardine della cultura aziendale. Non può essere lasciato solo alla vigilanza o alle procedure legali”.

 

La legge prevede procedure di licenziamento collettivo che includono l’obbligo per le aziende di notificare in anticipo i sindacati e il governo. Ritiene che sia sufficiente?

“La procedura di notifica è importante, ma non sempre sufficiente se non è accompagnata da un vero impegno alla trasparenza. È essenziale che le aziende spieghino chiaramente le ragioni di un licenziamento collettivo e che dimostrino di aver rispettato tutti i criteri previsti, dalla valutazione dell’anzianità di servizio al carico familiare. In caso contrario, la notifica rischia di essere solo una formalità”.

 

Avete piani specifici per incentivare le aziende a rispettare le norme in modo più scrupoloso?

“Assolutamente sì. Con il collega Segretario all’Industria, Rossano Fabbri, stiamo considerando una serie di interventi per premiare le aziende che dimostrano di adottare politiche virtuose, mantenendo elevati standard di equità e stabilità lavorativa. Inoltre, investiremo in programmi di formazione per le risorse umane, affinché abbiano una conoscenza approfondita delle leggi sul lavoro e possano applicarle correttamente”.

 

Quali altre misure considera necessarie per migliorare la situazione lavorativa a San Marino?

“Come ho già spiegato ritengo fondamentale sviluppare una cultura della trasparenza e della responsabilità, che deve partire dalla dirigenza delle imprese. Detto ciò, con la Segreteria stiamo lavorando a un progetto di legge a cui tengo particolarmente che riguarda l’inclusione lavorativa. Su questo tema abbiamo già avviato un gruppo di lavoro che sta definendo la cornice giuridica e confidiamo di poter presto avviare il confronto con le parti sociali. Come dicevo è un progetto a cui teniamo molto perché a nostro avviso è necessario valorizzare tutti i lavoratori, senza lasciare indietro nessuno”.

 

David Oddone

(La Serenissima)