San Marino. Votata l’emissione di titoli del debito pubblico tasso fisso 2,50%. Sintesi degli interventi in Consiglio del pomeriggio del 26 novembre 2024. ”Norme Generali sull’Ordinamento Contabile dello Stato”

Da Askanews:

Consiglio Grande e Generale, sessione 25-26-27-28-29 novembre

Martedì 26 novembre, pomeriggio

Nel pomeriggio il Consiglio Grande e Generale prosegue il dibattito sul comma 24 con i temi economico/finanziari che catalizzano l’attenzione dell’aula. Focus sul Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2025 e sul Progetto di legge “Misure per il consolidamento, lo sviluppo economico, il contenimento dei costi e disposizioni in materia fiscale”.

Vladimiro Selva (Libera) replica alle opposizioni che durante la mattinata avevano puntato il dito sull’assenza di “una visione programmatica”. Finora “la maggioranza si è concentrata sugli strascichi dei provvedimenti già adottati nella scorsa legislatura. Adesso inizio la fase del nuovo progetto, della nuova costruzione. Nel metodo un cambiamento c’è stato, nel merito lo vedremo in Commissione quando ciascuno porterà le proprie proposte per confrontarsi con tempi e modi giusti e restituire una produzione normativa che funzioni. Io credo che potremo arrivare alla fine di gennaio con una legge di bilancio approvata, e un confronto vero e di prospettiva tra le forze politiche”. 

“Da anni le Finanziarie diventano maratone sfinenti” dice il Segretario di Stato Andrea Belluzzi. Invita l’Aula a “rompere con questo metodo, e portare da una parte una norma bilancistica, connessa politicamente però ad un progetto di legge che fornisce modi e tempi corretti per un confronto serio finalizzato allo sviluppo”. Si sofferma poi sulla creazione di una public company per i servizi informatici. “Noi già oggi ci avvaliamo di alcuni enti. Per la mole della spesa, noi dovremo compiere una scelta. Il Governo presenta la sua visione: non perdere le competenze, creare un soggetto in house che possa cogliere l’opportunità di un rilancio, per la realizzazione di uno Stato digitale nuovo, intercettando partnership importanti”. 

Tommaso Rossini (PSD) respinge al mittente le critiche arrivate dalle minoranze. “Ogni volta che la maggioranza fa un passo, l’opposizione ci accusa di seguire bovinamente le scelte del Governo”. Aggiunge: “Invece di farci la guerra, andiamo in aula con uno spirito costruttivo diverso. Sono convinto che possiamo arrivare a delle soluzioni comuni”.

Dure critiche allo sdoppiamento della legge di bilancio da Maria Katia Savoretti (RF): “Io non sono così esperta, ma non vedo altro che un escamotage che ha fatto il Governo. Ha tolto tutto quello che non era di tecnico e lo ha messo nella seconda legge che di sviluppo ha davvero poco. Fa sorridere il metodo. Sostenete che il bilancio dev’essere tecnico, ma un confronto con le forze di opposizione non lo avete fatto. Come al solito andate avanti a gamba tesa”. E aggiunge: “Servono progetti veri, seri, ma qua non se ne vedono. Non c’è traccia di interventi per sostenere anziani e famiglia, contro il caro-vita”. 

Francesco Mussoni (PDCS) cita il recente rating di Standard e Poor’s. “Questo Paese ha avuto un riconoscimento di tripla B meno che attesta un miglioramento. Arriviamo alla discussione del bilancio con un giudizio positivo sui conti pubblici. Bene ha fatto il Governo a tornare a questa impostazione che al disordine antepone l’ordine. Che ai non contenuti di un dibattito caotico, antepone un confronto serio. Bene ha fatto a creare le condizioni di un confronto in Commissione Finanze. Questa è una sfida anche per le opposizioni. Che hanno la possibilità di coordinarsi e lavorare ad un confronto costruttivo con il Governo”. 

Rileva Mirko Dolcini (D-ML): Se gli emendamenti saranno bocciati dai due terzi di quella Commissione, non potranno essere ripresentati”. Poi va all’attacco evidenziando la “malafede” della maggioranza. “Qui a non volere il confronto siete voi. Voi avete scelto questa modalità di spacchettare il bilancio”. Osserva Giovanna Cecchetti (Indipendente): “Siamo convinti che questo può essere il modo giusto di intervenire per far fronte, attraverso l’iter della Commissione, alla valutazione degli emendamenti con un lavoro più snello e ordinato. Dispiace che questa impostazione venga accolta dall’opposizione come un tappare la bocca”. Per Michela Pelliccioni (D-ML) “si vuole giustificare la mancanza di un confronto che possa consentire alle opposizioni di contribuire. Se la legge di bilancio viene approvata prima, è chiaro che si inibisce un percorso per portare avanti delle proposte con adeguata copertura. Questo è un confronto totalmente al buio e lo dobbiamo dire ai cittadini in maniera chiara”. 

Dice Gemma Cesarini (Libera): “Si introduce una importante novità rispetto all’approccio politico alla legge di bilancio. Apprezzo che l’intento non sia solo di elevare il livello qualitativo delle norme, ma anche elevare la figura del consigliere. Come migliorare i numeri del bilancio? La risposta è sempre una: un progetto di sviluppo, al momento non chiaramente presente, ma che possiamo disegnare e mettere in pratica”. Interviene Andrea Menicucci (RF): “Ho portato all’attenzione dell’Aula la perdita di San Marino di 43 posizioni nell’indice di sviluppo umano. Credevo che questo provvedimento potesse essere l’occasione per risollevare quell’indice. Invece andiamo anche con questa manovra a gestire l’ordinario, buona parte di quello che si potrebbe realizzare rimane non attuato per via del debito pubblico”. Lorenzo Bugli (PDCS) loda il nuovo approccio proposto dal Segretario Gatti. “Ci sono passaggi importanti nel metodo, quindi nella condivisione nei lavori in Commissione, passaggi di chiarimento in maggioranza sugli obiettivi e nel coinvolgimento di istanze che arriveranno dall’opposizione”. Poi aggiunge: “Il progetto sviluppo c’è già ed è l’accordo di associazione. Lì troviamo le linee guida per una San Marino che si apre al futuro. Uno sviluppo tracciato e che è stato la matrice di questa maggioranza. Dobbiamo lavorarci con cura e su queste direttrici qui bisognerà lavorare anche all’interno del bilancio”. Spazio a Giuseppe Morganti (Libera): “Nel programma di Governo si parla di ridurre l’esposizione verso l’estero. Dobbiamo capire come avviare questo percorso. Per potenziare il dialogo con l’Ue c’è bisogno di investimenti, una task force che faccia assistenza alle imprese, che ci faccia cogliere le opportunità legate all’accordo, dirigere i lavori sull’accesso ai finanziamenti. Si parla di potenziare la forza dei corpi civili di pace: è un elemento da prendere in considerazione. Inserirci all’interno del regime Iva per migliorare i rapporti di interscambio commerciale. Lavorare sulla transizione energetica: sosteniamo con forza di partecipare al Consorzio delle Acque in Romagna”. 

Critiche da Sara Conti (RF): “Troviamo la stessa attitudine a non guardare più in là del vostro naso. E’ il peggior modo di gestire la cosa pubblica. Non si parla ancora una volta di un piano di rientro del debito pubblico e questo è gravissimo. Non c’è nulla che rimandi allo sviluppo. Se si ospitano eventi internazionali, serve un ampliamento dell’offerta nell’ospitalità. Non si parla nemmeno di nuovo ospedale, nonostante un atto organizzativo ISS appena approvato non c’è ancora il modello di sanità per il futuro”. Contraria la visione di William Casali (PDCS): “Notiamo sempre una pesante critica quando ci si approccia ad un lavoro nuovo. C’è una rinnovata volontà di fare un lavoro diverso ed in sinergia”. Per Iro Belluzzi (Libera) “la popolazione sammarinese accetterà di buon grado che l’Aula consiliare ritorni ad essere luogo di confronto serio senza essere luogo di tentativi di produzione di norme che difficilmente trovano applicabilità”. Oscar Mina (PDCS) bacchetta le opposizioni. “Il provvedimento non mira ad imbavagliare l’opposizione. Siamo fuori luogo. Mi pare di intravedere una incongruenza nei contenuti di questo dibattito. Mi chiedo: i vostri colleghi in Commissione, al di là dell’aspetto numerico, rappresentano il vostro gruppo politico o qualche figura? Forse si tende a rivendicare una non rappresentatività. Secondo me è un giochino delle parti”. Gerardo Giovagnoli (PSD) si sofferma sulle “entrate che hanno a che fare con le autorizzazioni dello Stato. Le convenzioni, le concessioni, i marchi e brevetti, i registri nautici. Questo genere di entrate, già in aumento, possono essere un valido contributo alla costruzione in senso assoluto delle varie voci delle entrate pubbliche. E’ ora di fare alcune cernite, alcune valutazioni per capire se queste concessioni sono adeguatamente remunerate”. Da parte di Giovanni Zonzini (Rete) arrivano due proposte con una “apertura di credito alla maggioranza”: “In Commissione per i gruppi di opposizione c’è un membro o due. In occasione della legge omnibus si possono prevedere due eccezioni: uno, la trasmissione in streaming. Seconda proposta: per dare la possibilità ai gruppi di articolare le proposte in maniera più efficiente, dare la possibilità anche agli altri consiglieri dei partiti di dibattere l’emendamento”. Maria Luisa Berti (AR) rileva come inconsistente la “critica del fatto che dalla maggioranza e dal Governo non ci sia la volontà di portare avanti un confronto con l’opposizione. Utile che l’opposizione riesca a cogliere il valore di questa apertura”. Per Fabio Righi (D-ML) “il problema non è la ratio che si porta all’attenzione dell’aula, ma la mancata valutazione di impatto che un bilancio con queste modalità oggi arreca. La realtà è che portando la legge così non si valorizza la centralità del consigliere, ma si vanificano le proposte portate all’attenzione. Comprendete che discuterne in Commissione, dove gli emendamenti, magari buoni, possono essere bocciati”. Incalza Nicola Renzi (RF): “Quando ci è stata presentata questa cosa, abbiamo fatto presente tre cose di buon senso. A: come si fa a stabilire prima le coperture e poi a riempire di contenuti le cose che si vogliono fare? Prima sarà necessario stabilire le cose da fare e poi mettere i numeri. Il ruolo dell’opposizione è anche un ruolo pubblico di conoscenza delle cose. Non c’è il dibattito trasmesso in streaming. Per noi questo è un dato fondamentale del fare politica. Ultima cosa: la dignità dell’opposizione. Avere delle modalità che possano garantire che sia un lavoro umano che lì devono andare e sono un numero ridotto. Altrimenti si rischia il silenziatore”. Segue Luca Boschi (Libera): “Ora abbiamo due mesi per portare una serie di misure che la maggioranza dovrà concordare e fare lo sforzo di trovare un modello Paese. Lo stesso vale per le opposizioni: non sempre è muro contro muro. Se arriveranno con uno spirito di condivisione, saremo felici di accogliere le proposte e discuterle”. 

“Il metodo scelto è di ridare dignità al Consiglio Grande e Generale – è l’analisi di Massimo Andrea Ugolini (PDCS ) -. La finanziaria depositata dal Governo è sicuramente di carattere contabile e porta all’evidenza la situazione attuale dal punto di vista economico. Ha al suo interno degli stanziamenti. Per le scelte più programmatiche si è scelta la strada del disegno di legge, con un passaggio in Commissione e un confronto leale. Si ritorna in Consiglio per la seconda lettura dove tutti i consiglieri possono esprimere la loro posizione”.

In conclusioni le repliche del Segretario di Stato Marco Gatti:  “Ci vuole una riflessione su come procedere. Ci sono vantaggi che si esprimono anche in termini monetari. Abbiamo presentato un bilancio tecnico che è anche politico. Chi ha avuto il tempo di leggerlo, capirà che è un bilancio politico. E’ attraverso la relazione accompagnatoria che si fa la politica e spiega perché sono state stanziate delle cifre  e gli obiettivi che si è dato il Governo. Questo è un bilancio politico che è stato espresso dai numeri. Anche per migliorare la qualità delle nostre leggi, l’impostazione è di avere un bilancio con la sua relazione che spiega le scelte politiche, mentre i cambiamenti normativi, miglioramenti legislativi, soluzioni etc, e che possono essere modifiche di legge, li abbiamo riservati al Pdl a latere. Per dare dignità ed essere anche il più attenti possibile. Ho concordato con il presidente di fare la Commissione in due momenti”. 

In conclusione viene votato il Decreto Delegato 23/10/2024 n.156 – Emissione di titoli del debito pubblico – Repubblica di San Marino, tasso fisso 2,50%, 23 dicembre 2025. Ratificato con 33 voti favorevoli e 12 contrari.

Comma 24  – Provvedimenti in esecuzione della Legge 18 febbraio 1998 n.30 “Norme Generali sull’Ordinamento Contabile dello Stato”: a) Relazione Economico – Statistica e Relazione Tecnico Contabile, ai sensi dell’articolo 38 della Legge 18 febbraio 1998 n.30 b) Progetto di legge “Rendiconto Generale dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2023” (presentato dalla Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio) (I lettura) – Relazione della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica, prevista dagli articoli 106 e 108 della Legge 18 febbraio 1998 n.30 c) Progetto di legge “Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2025 e Bilanci Pluriennali 2025/2027” (presentato dalla Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio) (I lettura) d) Progetto di legge “Misure per il consolidamento, lo sviluppo economico, il contenimento dei costi e disposizioni in materia fiscale” (I lettura) e) Ratifica Decreto Delegato 23/10/2024 n.156 – Emissione di titoli del debito pubblico – Repubblica di San Marino, tasso fisso 2,50%, 23 dicembre 2025.

Vladimiro Selva (Libera): La maggior parte di noi ha vissuto in quest’Aula scontri e confronti e mediazioni prese per stanchezza e sfinimento. Ci sono molti problemi: la denatalità, un’economia che ha una prospettiva di stazionarietà. In queste leggi oggettivamente questi elementi non ci sono se non in modo parziale. E’ evidente che la maggioranza si è concentrata sugli strascichi dei provvedimenti già adottati nella scorsa legislatura. Adesso inizio la fase del nuovo progetto, della nuova costruzione. Abbiamo dato segnali importanti sulla sanità. Il progetto di legge sullo sviluppo economico lo esamineremo dopo la legge di bilancio: colgo un invito per il futuro di invertire l’ordine delle norme. Nel metodo un cambiamento c’è stato, nel merito lo vedremo in Commissione quando ciascuno porterà le proprie proposte per confrontarsi con tempi e modi giusti e restituire una produzione normativa che funzioni. Io credo che potremo arrivare alla fine di gennaio con una legge di bilancio approvata, e un confronto vero e di prospettiva tra le forze politiche. 

Segretario di Stato Andrea Belluzzi: Da anni le Finanziarie diventano maratone sfinenti con confronti su emendamenti importanti dopo ore e ore di seduta costante. Rompere questo metodo, e portare da una parte una norma bilancistica, connessa politicamente però ad un progetto di legge che fornisce modi e tempi corretti per un confronto serio. Lo scopo qual è? Principalmente di creare sviluppo, efficienza, economia, sviluppare alcune opportunità, portare sulla norma alcuni aspetti che riguardano una visione, penso alla public company in materia di servizi informatici. Lo facciamo seguendo il regolamento consiliare, andando in Commissione. In Commissione tutti i consiglieri possono portare un emendamento. Mi voglio concentrare sulla public company dei servizi informatici. Noi già oggi ci avvaliamo di alcuni enti. Per la mole della spesa, noi dovremo compiere una scelta. Il Governo presenta la sua visione: non perdere le competenze, creare un soggetto in house che possa cogliere l’opportunità di un rilancio, per la realizzazione di uno Stato digitale nuovo, intercettando partnership importanti. La traccia è questa: procedere in maniera dritta, non attraverso la Decretazione, ma attraverso il lavoro consigliare con proposte che facciano il percorso in aula con un confronto pieno. 

Tommaso Rossini (PSD): Ogni volta che la maggioranza fa un passo, l’opposizione ci accusa di seguire bovinamente le scelte del Governo. Se questi sono i toni, il confronto con il mercato delle vacche non è sbagliato. Se non va bene portare la legge in Commissione, allora le Commissioni a cosa servono? Invece di farci la guerra, andiamo in aula con uno spirito costruttivo diverso. Sono convinto che possiamo arrivare a delle soluzioni comuni. Visto che c’è in atto una riforma del regolamento consiliare, inviterei a puntualizzare questo fatto: quando un consigliere si presenta in Commissione per il bene del Paese dovrebbe essere dispensato dal lavoro.

Maria Katia Savoretti (RF): Io non sono così esperta, ma non vedo altro che un escamotage che ha fatto il Governo. Ha tolto tutto quello che non era di tecnico e lo ha messo nella seconda legge che di sviluppo ha davvero poco. Così come maggioranza potete fare bella figura, a noi sembra semplicemente un allegato. Fa sorridere il metodo. Sostenete che il bilancio dev’essere tecnico, ma un confronto con le forze di opposizione non lo avete fatto. Prima si dovrebbe studiare e decidere quali progetti portare avanti per sostenere lo sviluppo del Paese e abbattere il debito pubblico. In un secondo momento si stanziano soldi sui vari capitoli. Servono progetti veri, seri, ma qua non se ne vedono. Non c’è traccia di interventi per sostenere anziani e famiglia, contro il caro-vita.

Francesco Mussoni (PDCS): Vanno messi i fatti oggettivi davanti. Questo Paese ha avuto un riconoscimento di tripla B meno che attesta un miglioramento. Arriviamo alla discussione del bilancio con un giudizio positivo sui conti pubblici. La legge di bilancio riflette questo dato oggettivo. Questa è una legge di bilancio, entrate ed uscite. Bene ha fatto il Governo a tornare a questa impostazione che al disordine antepone l’ordine. Che ai non contenuti di un dibattito caotico, antepone un confronto serio. Bene ha fatto a creare le condizioni di un confronto in Commissione Finanze. Questa è una sfida anche per le opposizioni. Che hanno la possibilità di coordinarsi e lavorare ad un confronto costruttivo con il Governo. Legge di bilancio e legge sullo sviluppo possono rappresentare delle proiezioni importanti per il futuro. E’ la prima legge veramente importante di questa maggioranza e sono sicuro che maggioranza e Governo saranno attenti a generare quella lettura politica per il futuro del Paese. 

Mirko Dolcini (D-ML): Ci dite che i commissari possono essere affiancati da non membri, ma questi ultimi non possono parlare, e quindi non ci può essere il confronto, come avverrebbe in Consiglio. Se poi gli emendamenti saranno bocciati dai due terzi di quella Commissione, non potranno essere ripresentati. Non mi sembra una novità positiva. E’ un esperimento che sappiamo già andrà a finire male. L’unica cosa apprezzabile è che si presume non faremo le nottate. Era sufficiente una mediazione, un confronto. Qui a non volere il confronto siete voi. Voi avete scelto questa modalità di spacchettare il bilancio senza interpellarci. Questo denota la malafede.

Giovanna Cecchetti (Indipendente): E’ stata presentata una legge di bilancio tecnica e snella e un progetto di legge per le linee di sviluppo del Paese. Questo per andare incontro a più fattori. Evitare quello che succede di solito: lo svilimento non dell’Aula, che però è costretta a lavorare a ritmi serrati e orari improbabili, con uno scarso confronto e scarsa attenzione. Siamo convinti che questo può essere il modo giusto di intervenire per far fronte, attraverso l’iter della Commissione, alla valutazione degli emendamenti con un lavoro più snello e ordinato. Dispiace che questa impostazione venga accolta dall’opposizione come un tappare la bocca. Va inteso piuttosto come un voler tendere la mano.

Michela Pelliccioni (D-ML): Ho sentito parlare di grande opportunità per le opposizioni. Forse non l‘ho capita. Pensare solo ad una opposizione che fa ostruzionismo in maniera strumentale non è giusto. Il rispetto per l’ordine democratico è anche in alcune frasi: definire mercato delle vacche il confronto sul bilancio, è una cosa che mi fa dispiacere. Si vuole giustificare la mancanza di un confronto che possa consentire alle opposizioni di contribuire. Se la legge di bilancio viene approvata prima, è chiaro che inibisce un percorso per portare avanti delle proposte con adeguata copertura. Questo è un confronto totalmente al buio e lo dobbiamo dire ai cittadini in maniera chiara. Rispetto al tema abitativo, incentiviamo l’abbandono degli esseri umani regalando pure le case. Io sono un po’ preoccupata non solo per questo, ma perché io queste linee e direttrici non le vedo. Siamo sicuri che la maggioranza ci stupirà con effetti speciali, aspettiamo gli emendamenti. 

Gemma Cesarini (Libera): Si introduce una importante novità rispetto all’approccio politico alla legge di bilancio. Apprezzo che l’intento non sia solo di elevare il livello qualitativo delle norme, ma anche elevare la figura del consigliere. Non è visibile però una chiara lettura del piano economico, ma questo non vuol dire che non sia possibile farlo a breve con gli emendamenti. Traduciamo un po’ di quei contenuti della relazione in contenuti al progetto di legge. E’ vero che oggi facciamo considerazioni politiche sulla base dei dati del consuntivo. Come migliorare i numeri? La risposta è sempre una: un progetto di sviluppo, al momento non chiaramente presente, ma che possiamo disegnare e mettere in pratica. Gli obiettivi e i programmi delineati dal Segretario potrebbero far parte di una programmazione. Infine un appello sul mettersi al tavolo insieme ragionando a delle proposte in un’ottica di consolidamento del Governo. 

Andrea Menicucci (RF): Non voglio solamente criticare. Si tratta di una materia complessa. Voglio credere che ci sia da parte di tutti la volontà di dotare l’esercizio finanziario 2025 di una buona finanziaria. Il problema però è che l’ultimo mercato delle vacche non è stato opera dell’opposizione, ma di parte della maggioranza. In fase di assestamento, avevamo presentato emendamenti, ma ad intervenire in aula non era solo l’opposizione, ma anche una parte della maggioranza. Non riesco a condividere l’ottimismo, preferisco rimanere in un’ottica realista. Ho portato all’attenzione dell’Aula la perdita di San Marino di 43 posizioni nell’indice di sviluppo umano. Credevo che questo provvedimento potesse essere l’occasione per risollevare quell’indice. Invece andiamo anche con questa manovra a gestire l’ordinario, buona parte di quello che si potrebbe realizzare rimane non attuato per via del debito pubblico. Dobbiamo cercare di bilanciare l’esigenza di investire in un futuro con il rispetto degli impegni di sostenibilità economica. Un altro tema che non emerge è quello dei giovani e del futuro: perché ogni legge di bilancio ha soprattutto riflessi sui giovani. Mancano interventi su mutui, casa. Una legge che dovrebbe migliorare il benessere delle persone. 

Lorenzo Bugli (PDCS): Si compie un atto importante scindendo il bilancio tecnico da quello di progetto sviluppo che avrà un iter nella Commissione. E’ un aspetto importante che farà sì che la politica possa prendersi il suo tempo per proporre ed esaminare in maniera ordinata alcuni aspetti fondamentali. Ci sarà la necessità di trovare un assestamento nel tempo e mi auspico che possa continuare. Tutti i Pdl vanno in Commissione, e tutti vengono trattati con i rispettivi commissari, non si lede nessuna possibilità di partecipare. Nulla di sconvolgente che va a deturpare la democrazia. Ma ci sono passaggi importanti nel metodo, quindi nella condivisione nei lavori in Commissione, passaggi di chiarimento in maggioranza sugli obiettivi e nel coinvolgimento di istanze che arriveranno dall’opposizione. Ricordo le sedute con metodi di ostruzione che svilivano anche temi importanti. Questo metodo valorizza le idee di chi propone emendamenti nella legge sviluppo. Si valuterà l’opportunità di dare a tutti i consiglieri la possibilità di partecipare con un permesso. Le direttive di questo Paese sono chiare e sono quelle che hanno aggregato l’attuale maggioranza. Le direttive sono contenute nell’accordo di associazione con l’Ue. Il vero progetto sviluppo è l’accordo di associazione. Lì troviamo le linee guida per una San Marino che si apre al futuro e ai giovani. Uno sviluppo tracciato e che è stato la matrice di questa maggioranza. Dobbiamo lavorarci con cura e su queste direttrici qui bisognerà lavorare anche all’interno del bilancio. Ben venga questo innovativo passaggio, ma non dimentichiamo che sullo sviluppo un progetto c’è già. 

Giuseppe Morganti (Libera): Dobbiamo ascoltare il consiglio che ci ha dato la consigliera Muccioli: la legge di sviluppo va fatta prima di quella di bilancio. Dobbiamo passare ad una formula nuova nel 2025. Dal progetto ai numeri. No alle deleghe, questo è un fatto acquisito. Nel programma di Governo si parla di ridurre l’esposizione verso l’estero. Dobbiamo capire come avviare questo percorso. Per potenziare il dialogo con l’Ue c’è bisogno di investimenti, una task force che faccia assistenza alle imprese, che ci faccia cogliere le opportunità legate all’accordo, dirigere i lavori sull’accesso ai finanziamenti. Si parla di potenziare la forza dei corpi civili di pace: è un elemento da prendere in considerazione. Inserirci all’interno del regime Iva per migliorare i rapporti di interscambio commerciale. Lavorare sulla transizione energetica: sosteniamo con forza di partecipare al Consorzio delle Acque in Romagna. Senza dimenticare la grande problematica degli anziani, necessario muoversi su questo terreno. Sono cose fondamentali, e queste cose le si fa insieme. Il metodo indicato è quello giusto. 

Sara Conti (Rf): La maggioranza concorda che se fosse necessario contrarre ulteriore debito, dovrebbe essere finalizzato ad investimenti in infrastrutture. Sarà importante continuare ad investire su grandi eventi sportivi, potenziare l’impiantistica esistente. Fondamentali investimenti sulle energie alternative per guadagnare margini di competitività. Andrà aggiornato ed attuato il piano di investimenti sulle infrastrutture strategiche con la realizzazione del nuovo polo museale. Andrà ultimata l’aviosuperficie. State dando un’immagine non tanto diversa dal precedente Governo. Troviamo la stessa attitudine a non guardare più in là del vostro naso. E’ il peggior modo di gestire la cosa pubblica. Non si parla ancora una volta di un piano di rientro del debito pubblico e questo è gravissimo. Non c’è nulla che rimandi allo sviluppo. Se si ospitano eventi internazionali, serve un ampliamento dell’offerta nell’ospitalità. Non si parla nemmeno di nuovo ospedale, nonostante un atto organizzativo ISS appena approvato non c’è ancora il modello di sanità per il futuro. 

William Casali (PDCS): Notiamo sempre una pesante critica quando ci si approccia ad un lavoro nuovo. C’è una rinnovata volontà di fare un lavoro diverso ed in sinergia. Non possiamo fare il processo alle intenzioni, ma lasciamo il dubbio che il processo possa funzionare. Le entrate sono costanti e si stanno consolidando. Abbiamo avuto riconoscimenti internazionali dalle agenzie di rating. Spero e mi auguro che i lavori possano svolgersi in maniera più costruttiva.

Iro Belluzzi (Libera): L’Aula ritorna in questo modo ad essere un luogo più sobrio. Io penso che la popolazione sammarinese accetterà di buon grado che l’Aula consiliare ritorni ad essere luogo di confronto serio senza essere luogo di tentativi di produzione di norme che difficilmente trovano applicabilità. Se non avessimo avuto il disastro del sistema bancario, sarebbe stato un paese che poteva destinare l’avanzo contabile in investimenti. Si sta cercando di porre rimedio ai danni dei famigerati anni 90 e 2000. Si innesca un percorso normativo per il normale sviluppo delle leggi. Bene l’eliminazione dell’eccessivo spazio dato alle deleghe, che restituisce centralità alla politica. Abbandoniamo il fatto di voler fare demagogia. Sappiamo benissimo che l’infrastruttura principale che può dare successo passa attraverso una infrastruttura immateriale, un ordinamento più corretto in cui riusciamo ad essere all’avanguardia.

Oscar Mina (PDCS): Quello che il Segretario ha introdotto è un passaggio epocale di confronti in Aula. Il provvedimento non mira ad imbavagliare l’opposizione. Siamo fuori luogo. Mi pare di intravedere incongruenza nei contenuti di questo dibattito. Mi chiedo: i vostri colleghi in Commissione, al di là dell’aspetto numerico, rappresentano il vostro gruppo politico o qualche figura? Forse si tende a rivendicare una non rappresentatività. Secondo me è un giochino delle parti. E’ compito di quest’Aula, inclusa la Commissione preposta, arrivare a definire una modalità condivisa per affrontare la tematica del bilancio.

Gerardo Giovagnoli (PSD): Mi voglio riferire alle entrate che hanno a che fare con le autorizzazioni dello Stato. Le convenzioni, le concessioni, i marchi e brevetti, i registri nautici. Questo genere di entrate, già in aumento, possono essere un valido contributo alla costruzione in senso assoluto delle varie voci delle entrate pubbliche. Spesso su queste non siamo in grado di ragionare. E’ ora di fare alcune cernite, alcune valutazioni per capire se queste concessioni sono adeguatamente remunerate. Questione energetica: non può essere solo una spesa. Sono filoni che dobbiamo aprire: queste possibilità stanno aumentando. Non avevamo i registri marittimi o aeronautici. Non si può non parlare di Iva nel nostro Paese. 

Giovanni Zonzini (Rete): Il rapporto debito Pil è diminuito. Bisogna però tenere in considerazione che questo non è gratis perché c’è l’inflazione. E’ stata pagata una flat tax tramite inflazione che ha portato ad un miglioramento del rating. Sono variati i valori nominali della nostra economia dovuti all’inflazione. Di indirizzi per affrontare questi problemi non ne ho visti. Vorrei fare una apertura di credito alla maggioranza. Una proposta: avete fatto una legge omnibus in Commissione, in questo modo evitiamo le notti in finanziaria. Non avete calcolato che l’opposizione potrebbe presentare gli stessi emendamenti anche in finanziaria. Andremo potenzialmente ad approvare la omnibus dopo la finanziaria,  ma quando si presentano emendamenti di spesa ci vuole la copertura finanziaria. E quindi come facciamo noi dopo ad approvare maggiori spese o entrate? Posso prendere anche in maniera sincera le aperture sul fatto che in Commissione ci sarà disponibilità. Ipotizzo sia vero. Però se vogliamo cercare di avere un approccio costruttivo, dobbiamo capire le esigenze degli uni e degli altri. Quali sono le nostre ragioni? In Commissione per i gruppi di opposizione c’è un membro o due. In occasione della legge omnibus si possono prevedere due eccezioni: uno, la trasmissione in streaming. Seconda proposta: per dare la possibilità ai gruppi di articolare le proposte in maniera più efficiente, fermo restando che il voto resta in capo ai membri, ma dare la possibilità anche agli altri consiglieri dei partiti di dibattere l’emendamento. Questo garantirebbe il mantenimento dei vostri obiettivi. Vi invito a prendere in considerazione questa ipotesi che potrebbe venire incontro alle esigenze di tutti. 

Maria Luisa Berti (AR): Non voglio essere critica, ma essere per certi versi di stimolo ad affrontare questo dibattito e l’iter della legge con un atteggiamento diverso da quello sostenuto. L’altra novità è parallelamente portare, magari il prossimo anno, un progetto di legge che contenga gli indirizzi di investimento. Ricordo che c’è sempre lo strumento della variazione di bilancio. Oggi non vale la critica del fatto che dalla maggioranza e dal Governo non ci sia la volontà di portare avanti un confronto con l’opposizione. Ci sarà il passaggio in Commissione per quanto riguarda l’altro Pdl. Evidenziata la massima disponibilità per una discussione del testo in due fasi a sé stanti. Per entrambi i progetti di legge ci sarà un ulteriore passaggio in aula consiliare. Quindi il confronto aumenta. Utile che l’opposizione riesca a cogliere il valore di questa apertura. 

Fabio Righi (D-ML): Non siamo contrari ad una normativa di bilancio che ritorna ad essere una norma tecnica sui numeri. Oggi viene riproposto come metodo innovativo. Il problema non è la ratio che si porta all’attenzione dell’aula, ma la mancata valutazione di impatto che un bilancio con queste modalità oggi arreca. La realtà è che portando la legge così non si valorizza la centralità del consigliere, ma si vanificano le proposte portate all’attenzione. Comprendete che discuterne in Commissione, dove gli emendamenti, magari buoni, possono essere bocciati. Se le due norme avessero avuto strade diverse, e quella dello sviluppo fosse stata approfondita, facendo politica. Ma non si può accorciare il tempo del dibattito: quella semplificazione dei progetti del dibattito è la sinergia che si trova con il confronto politico, che su questo testo politico non c’è stato. E’ un artificio che avete trovato per limitare il dibattito in aula e vi porta a fare quello che volete. Ci sono dei passaggi su cui ci dovremo ulteriormente confrontare. La società pubblica mi sembra l’ennesimo carrozzone. Oggi quello che ci aspettavamo era il piano esecutivo per la messa a terra del programma di Governo. E nessun ragionamento sul quadro internazionale che stiamo vivendo. Noi crediamo nella redenzione e anche nel perdono e siamo pronti a collaborare ma prima vogliamo sapere se siete disponibili a fare quei percorsi per essere meno preoccupati. 

Nicola Renzi (RF): Quando ci è stata presentata questa cosa, abbiamo fatto presente tre cose di buon senso. A: come si fa a stabilire prima le coperture e poi a riempire di contenuti le cose che si vogliono fare? Prima sarà necessario stabilire le cose da fare e poi mettere i numeri. Il ruolo dell’opposizione è anche un ruolo pubblico di conoscenza delle cose. Non c’è il dibattito trasmesso in streaming. Per noi questo è un dato fondamentale del fare politica. Ultima cosa: la dignità dell’opposizione. Avere delle modalità che possano garantire che sia un lavoro umano che lì devono andare e sono un numero ridotto. Non venite ad insegnarci come si fa l’opposizione. In questo testo non c’è niente. C’è il dato macroscopico del debito. Il FMI ci dice che dobbiamo ridurre il rapporto debito/Pil. La ruota gira e le regole chiare che valgono per tutti, sono una garanzia per tutti, per il vivere comune. Ci rendiamo conto o no che un Paese che va verso un invecchiamento irreversibile e i giovani più preparati se ne vanno? Il problema casa è scomparso dai radar. Una cosa è fare campagna elettorale, un’altra governare il Paese. 

Luca Boschi (Libera): Questo è il provvedimento principe della politica sammarinese. Con provvedimenti per la salvaguardia del Paese. Un provvedimento del bilancio che reputiamo positivamente. Due dati mi sono saltati all’occhio: disavanzo di 27 milioni, la situazione è migliorata. Dato che mi fa impressione: la differenza dell’esercizio finanziario 2025 tra entrate e uscite, escludendo la parte finanziaria dà un avanzo di 40 milioni. Provvedimento affiancato dal progetto di legge sullo sviluppo. Abbiamo inaugurato un metodo che prevederà di andare a colmare il vero vulnus: è tutt’ora non provvisto del progetto Paese. Di quelle misure di sviluppo e contrasto alla povertà e debolezza, che noi abbiamo annunciato. Ora abbiamo due mesi per portare una serie di misure che la maggioranza dovrà concordare e fare lo sforzo di trovare un modello Paese. Lo stesso vale per le opposizioni: non sempre è muro contro muro. Se arriveranno con uno spirito di condivisione, saremo felici di accogliere le proposte e discuterle. 

Massimo Andrea Ugolini (PDCS): Io credo questo. Ci si lamenta che il Consiglio viene spogliato delle sue funzioni. Ci si lamenta per il fatto che le leggi vengono approvate alle 3 di notte. Il metodo scelto è di ridare dignità al Consiglio Grande e Generale. La finanziaria depositata dal Governo è sicuramente di carattere contabile e porta all’evidenza la situazione attuale dal punto di vista economico. Ha al suo interno degli stanziamenti. Per le scelte più programmatiche si è scelta la strada del disegno di legge, con un passaggio in Commissione e un confronto legale. Si ritorna in Consiglio per la seconda lettura dove tutti i consiglieri possono esprimere la loro posizione. Un metodo molto rispettoso di tutti i consiglieri. Se vogliamo mettere online anche lo streaming delle Commissioni, non vedo problema. Più problematico mettere in discussione l’impianto delle Commissioni.  La grande sfida resta quella dell’accordo di associazione con l’Ue. 

Segretario di Stato Marco Gatti, replica: Abbiamo necessità di una modifica del regolamento consiliare. Da molto tempo si contesta al Governo di andare avanti per decreti delegati. I progetti di legge però vanno in Commissione. Ora si dice che la Commissione non va bene. Allora come procediamo? Ci vuole una riflessione su come procedere. Ci sono vantaggi che si esprimono anche in termini monetari. Abbiamo presentato un bilancio tecnico che è anche politico. Chi ha avuto il tempo di leggerlo, capirà che è un bilancio politico. E’ attraverso la relazione accompagnatoria che si fa la politica e spiega perché sono state stanziate delle cifre e gli obiettivi che si è dato il Governo. Questo è un bilancio politico che è stato espresso dai numeri. Anche per migliorare la qualità delle nostre leggi, l’impostazione è di avere un bilancio con la sua relazione che spiega le scelte politiche, mentre i cambiamenti normativi, miglioramenti legislativi, soluzioni etc, e che possono essere modifiche di legge, li abbiamo riservati al Pdl a latere. Per dare dignità ed essere anche il più attenti possibile. Ho concordato con il presidente di fare la Commissione in due momenti. Però che quel Pdl sia il frutto del dibattito dell’Aula Consigliare, ma una legge proposta dal legislatore”.