San Marino. Vaccinarsi è una scelta etica e sociale, ecco perché dovrebbero farlo tutti … di Angela Venturini

Primo open day vaccinale di questa stagione, lunedì 7 ottobre. C’è molta gente nella sala “La Cicogna” della palazzina ex Casa di Riposo dell’Ospedale (vicino alla mensa). Ma non ci sono tempi di attesa. Le persone in fila scorrono ordinate, consapevoli dell’importanza di questo gesto, che tutela loro stesse e, di conseguenza, tutte le altre persone con cui verranno a contatto. L’età media è piuttosto avanzata, e anche questo è un aspetto significativo. Dopo i 60 anni infatti, diventa sempre più frequente ammalarsi: una volta sono le ossa, una volta è lo stomaco, un’altra volta è la circolazione, e così via. Spesso di stratta di patologie che possono essere validamente curate e debellate, ma se per caso, durante uno di questi acciacchi dovuti all’età, si prende anche l’influenza stagionale con febbre alta e possibili complicanze polmonari o intestinali, tutto lo stato generale della persona può aggravarsi. Meglio vaccinarsi. 

Ecco il primo motivo per cui è utile ogni anno prevenire l’influenza tramite la vaccinazione: tutelare se stessi. Più sono le persone vaccinate, più è facile raggiungere la cosiddetta immunità di gregge, che è il secondo motivo per cui la campagna vaccinale si rivolge ad un pubblico di massa. L’abbiamo imparato durante il Covid: se la percentuale di individui vaccinati all’interno di una popolazione è elevata, si riduce la trasmissione dell’agente infettivo. In questo modo si riduce anche la possibilità che le persone non vaccinate per qualsiasi motivo, entrino in contatto con il virus. Ciò significa che se vengono mantenute coperture sufficientemente alte si impedisce al virus di circolare, fino alla sua scomparsa permanente.

Abbiamo anche imparato che alla base dell’epidemiologia dell’influenza vi è la marcata tendenza di tutti i virus influenzali a variare, cioè ad acquisire cambiamenti nelle proteine di superficie che permettono loro di aggirare la barriera costituita dall’immunità presente nella popolazione. Per questo, ogni anno, vengono messi a punto vaccini in grado di innalzare una barriera protettiva anche contro le nuove mutazioni. 

Questo meccanismo di difesa, se è importante per le persone anziane, altrettanto lo è per i bambini che, frequentando ambienti chiusi come scuole, asili o luoghi sportivi, possono facilmente venire contagiati. “La vaccinazione antinfluenzale è particolarmente importante per i bambini piccoli – spiega la direttrice della UOC Pediatria Elisabetta Muccioli – soprattutto quelli fino ai 6 anni. Il loro sistema immunitario è ancora in fase di sviluppo e il vaccino rappresenta uno strumento di protezione efficace contro un virus che può provocare serie complicazioni. Per questo motivo, il nostro appello ai genitori è di non sottovalutare l’importanza di vaccinare i propri figli. Ogni anno, grazie alla vaccinazione, possiamo prevenire numerosi ricoveri ospedalieri e garantire una stagione invernale più sicura per i nostri piccoli pazienti e per la comunità”. Tra l’altro, durante le sedute di vaccinazione pediatrica (sempre nella sala “La cicogna”) saranno presenti i “Lettori con la Valigia” per condividere letture con i bambini, durante l’attesa. Il calendario degli appuntamenti può essere visionato sul sito ISS. 

Un tempo, di influenza si moriva. Le epidemie di Asiatica e di Spagnola, hanno fatto milioni di morti. Ma si poteva morire anche di morbillo, di vaiolo, di meningite. La poliomielite può invalidare una persona per tutta la vita (oggi è stata quasi debellata). La rosolia presa in gravidanza può portare al feto difetti della vista, sordità, malformazioni cardiache, ritardo mentale, nonché danni epatici e splenici. Anche qui, per tutte le ragazze, meglio vaccinarsi. 

Ma i vaccini, oltre a proteggere dalle malattie infettive, stanno rivoluzionando anche il campo dell’oncologia: la scoperta del legame tra papilloma virus e cancro della cervice ha dato luogo allo sviluppo di un vaccino in grado di contrastare il tumore. Il cancro della cervice è un tumori molto comune nelle donne. Addirittura è più diffuso di quello al seno. Il vaccino oggi disponibile può prevenire tra il 70% e l’80% dei carcinomi del collo dell’utero, se somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale.

C’è di più. In America si stanno studiando vaccini antitumorali personalizzati, che si possono assumere quando la patologia si è già manifesta secondo modificazioni adattate alla persona e alla sua storia clinica. Il loro obiettivo è l’inibizione della proliferazione delle cellule tumorali. Gli studi sono molto avanzati e già in fase sperimentale. Ci vorrà ancora del tempo prima che siano sul mercato, ma si tratta comunque di qualcosa di eccezionale. 

Che ci si creda o meno, gli effetti benefici di tutte queste scoperte scientifiche hanno rappresentato da sempre il valore aggiunto della vaccinazione a livello sociale. Proprio per tale motivo la vaccinazione è disponibile in modo equo e gratuito per tutta la popolazione. Cosa che purtroppo non avviene in tutti i Paesi e l’altissima mobilità delle persone, mette tutti a rischio. Il vaccino dunque, diventa una scelta etica anche contro questa eventualità. 

Angela Venturini