Sds Esteri Beccari in Commissione Esteri 23.11.23: Su sauditi-accordi & co.: come ho già avuto modo di dire in altri momenti, l’attività generale di relazioni internazionali che coinvolge la politica estera è attività svolta con la regia e con stretta sinergia della Segreteria Affari esteri che attiene alla politica estera in generale.
Non significa che i vari segretari di Stato, nelle loro competenze, non possano avere un respiro internazionale nella loro attività, sarebbe difficile.
La delega Expo è evidente che riguarda anche Sds Pedini. La partecipazione ad Expo 2030 prevedeva 5 candidati, ne rimangono 3, la scelta del governo non è stata automaticamente quella di appoggio alla città di Roma, all’inizio abbiamo ricevuto la richiesta di sostegno di tutte e 5 le città candidate.
Il sostegno a Roma, che partiva da una posizione privilegiata, è maturata da una serie di considerazioni che vi ho spiegato, un Expo a Roma ci garantisce di beneficiare gli effetti di ritorno di una manifestazione importante che dura 6 mesi e apre tanti ambiti di cooperazione con San Marino.
E la filosofia di svolgimento Expo Roma è di un allargamento in tutto il territorio italiano di una serie di attività, allargamento che potrà comprendere San Marino e garantire visibilità. E’ evidente poi si tengano conto aspetti logistici, come i costi di una partecipazione di sei mesi a lunga distanza.
Il difetto di questa situazione credo sia di comunicazione che ha evidentemente creato una discussione spropositata rispetto alla sua portata.
Il rapporto con l’Arabia nasce sicuramente da una interlocuzione con Expo, ma sia sauditi che coreani sanno chiaramente che la nostra scelta andrà su Roma. Dovesse poi Roma- ma non lo auguro e non lo penso- uscire dalla competizione, allora ci porterà a dover sostenere un altro candidato e la scelta sarà dedicata sia alla logistica sia a quanto i paesi ospitanti potranno offrire a San Marino in termine di partecipazione.
Gli Expo a Dubai e Shangai hanno messo a disposizione di San Marino dei servizi, è sempre stato così, considerando che i piccoli paesi non hanno la possibilità di partecipare come i grandi paesi. Poi il presidente saudita è anche presidente del fondo sovrano di investimento, ma questo non riguarda la nostra espressione di voto per Expo. Il fatto che sia stato portato avanti il tema dell’aviosuperficie, perchè per i finanziamenti il fondo richiede progettualità concrete, non è un impegno di fondi aperto. Il governo aveva già tra le sue infrastrutture strategiche in stato di avanzamento progettuale l’aviosuperficie. San Marino era già pronto a fare degli investimenti su quella superficie e lo avrebbe fatto con risorse proprie. Ci sono limiti territoriali per la pista e dettatati dai centri abitati: il fatto di avviare i lavori sulla superficie e poterla realizzare a lotti, ci permette di risolvere il problema della superficie in terra e, in futuro, anche di valutare la possibilità di estenderla ulteriormente.
Se la pista va a finire in Italia è ovvio che richiede accordi, come lo è stato per la Strada di Fondovalle per competenza mista.
E’ un tema giurisdizionale che non è stato risolto adesso, perchè il lavoro prevedono una prima fase di asfaltatura e un breve allungamento della pista. Non è che si fa per l’Avioclub, ma è fonte di indotto con la possibilità di fare rifornimento, se ci sono le condizioni di atterraggio e decollo per i mezzi, ed è anche un piccolo passo infrastrutturale che ci da un minimo di opzioni in più. In parallelo stiamo portando avanti il discorso dell’aeroporto Rimini che è una progettualità più di ampio respiro.
Credo questo difetto di comunicazione abbia portato a esasperare i residenti che ora si aspettano gli aerei attaccati a casa propria.
La progettualità con i sauditi prevede una serie di diverse infrastrutture, ma non l’obbligo di usare queste somme. Non è vincolante, la lettera serviva ad avviare il confronto e il tavolo tecnico per la definizione di un potenziale memorandum con il fondo e non siamo arrivati a questa fase.” (…) DIRE