La Repubblica di San Marino si sta distinguendo nel complesso panorama attuale per una serie di riforme e iniziative orientate a garantire stabilità economica e a promuovere la crescita. I recenti riconoscimenti di agenzie di rating internazionali, unite a progressi significativi nel risanamento del settore bancario e all’imminente Accordo di Associazione con l’Unione Europea, rappresentano risultati importanti per il presente e il futuro. In questa intervista, il Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti, traccia un quadro dettagliato delle strategie in atto e delle sfide che attendono il Titano, delineando con chiarezza la visione di un sistema economico più forte, moderno e integrato con l’Europa.
Segretario Gatti, recentemente San Marino ha ricevuto rating positivi da due delle maggiori agenzie internazionali, S&P Global Ratings e Morningstar DBRS. Come interpreta questi giudizi?
“I risultati ci confermano che il percorso intrapreso dal nostro Paese è corretto e che le scelte di politica economica e fiscale stanno producendo effetti positivi. Le agenzie hanno riconosciuto la stabilità e la resilienza della nostra economia, evidenziando la capacità di San Marino di mantenere i propri impegni, pur in un contesto globale complesso. Il rating ‘BBB-/A-3’ di S&P, accompagnato da una previsione stabile, e la conferma del rating BBB- di DBRS, sono segnali che rafforzano la fiducia nelle nostre istituzioni e nei nostri processi di governance. Naturalmente, sono anche un incoraggiamento a proseguire sulla strada delle riforme”.
Quali sono, secondo lei, le riforme prioritarie per consolidare ulteriormente questa stabilità?
“Uno dei pilastri fondamentali è l’aggiornamento della legge fiscale a dieci anni dalla riforma. Stiamo lavorando per introdurre un sistema che migliori l’efficienza delle entrate pubbliche e favorisca una maggiore equità, bilanciando le esigenze di crescita. Parallelamente, la gestione del debito pubblico richiede un approccio prudente: pur mantenendo un profilo di spesa sotto controllo, stiamo intervenendo per ridurre il rapporto debito/PIL, con l’obiettivo di scendere al di sotto del 60% entro il 2027. Abbiamo anche investito sulla ristrutturazione del settore bancario, un nodo cruciale per rilanciare l’economia e garantire stabilità. Credo che tali interventi, combinati con una gestione accorta delle risorse, possano rendere San Marino più competitiva e sicura”.
La riduzione dei Non Performing Loans (NPL) è considerata una delle principali conquiste nel settore bancario. Si ritiene soddisfatto?
“La riduzione degli NPL, che sono passati dal 55% al 23% circa, è il frutto di un intenso lavoro di ristrutturazione e riforma. La creazione della Società di Gestione degli Attivi (AMC) è stata una delle misure più efficaci: attraverso di essa, abbiamo gestito e ripulito il settore da una parte significativa dei crediti deteriorati, liberando risorse e rafforzando il capitale delle banche. Un risultato fondamentale per ristabilire la fiducia degli investitori e migliorare la nostra capacità di attrarre capitali dall’estero, offrendo garanzie di stabilità e trasparenza”.
L’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, seguito in prima persona dal Segretario Beccari, è stato presentato come un’opportunità storica. Quali vantaggi specifici si aspetta da questa integrazione?
“L’accordo rappresenta per San Marino un passo verso una maggiore apertura e modernizzazione. L’integrazione con l’UE ci permetterà di beneficiare di un sistema di regolamentazione più robusto e trasparente, agevolando scambi commerciali, flussi di investimento e accesso a mercati più ampi. Dal punto di vista economico, ciò significa poter offrire alle imprese sammarinesi una piattaforma più competitiva, in grado di attrarre investitori e di stimolare l’innovazione. Ma l’accordo è anche una garanzia di stabilità per il nostro sistema normativo, che si allineerà progressivamente agli standard europei”.
Guardando al futuro, quali sono le principali sfide economiche che San Marino dovrà affrontare?
“Sicuramente, una delle sfide principali è rappresentata dalla gestione del debito, in particolare con la scadenza dell’Eurobond nel 2027. Dovremo continuare a garantire un equilibrio di bilancio rigoroso, senza compromettere le risorse destinate alla crescita economica. Un’altra sfida riguarda il nostro settore produttivo: l’economia di San Marino è diversificata, ma dobbiamo rafforzare settori strategici come il turismo, il commercio e la stessa finanza, in modo da rendere l’economia meno vulnerabile agli shock esterni. Infine, sarà essenziale mantenere alta la vigilanza sul settore bancario, continuando a ridurre le esposizioni rischiose e a promuovere una cultura finanziaria solida”.
Come vede il ruolo di San Marino nel contesto economico europeo e internazionale?
“Credo che abbiamo un ruolo unico da svolgere: come ho già detto San Marino ha dimostrato di avere una resilienza notevole e un’identità forte. La nostra economia, benché di dimensioni contenute, può diventare un esempio di stabilità e integrazione intelligente nel mercato europeo. Il nostro obiettivo è mantenere un profilo credibile e affidabile, facendo leva su riforme strutturali che garantiscano non solo la prosperità del Paese, ma anche la capacità di costruire rapporti di fiducia con partner internazionali”.
David Oddone
(La Serenissima)