Se una diagnosi di cancro al seno non è più una sentenza inappellabile, è grazie alla prevenzione e alla diagnosi precoce. In questo senso, l’Ospedale di Stato è all’avanguardia su scala nazionale ed europea per l’alta specializzazione degli operatori e per le tecnologie strumentali in dotazione. L’ultimo apparecchio arrivato in reparto, è uno stereotassi, donato da ASDOS, associazione sammarinese donne operate al seno. La novità è stata presentata mercoledì sera 23 ottobre, alla sala Montelupo, in occasione della conferenza pubblica: “Prevenzione e cura dei tumori femminili” nell’ambito delle iniziative per “Ottobre rosa”.
L’annuncio è venuto dalla presidente ASDOS Mara Valentina, a cui sono seguiti i saluti istituzionali del Segretario di Stato Mariella Mularoni e, alla fine dei lavori, quelli del dg Francesco Bevere.
Al tavolo del relatori i dottori: Antonio Battistini, responsabile della UOS di Senologia; Stefania Larghetti, responsabile del MF di diagnostica senologica di 2° livello ed ecografia interventistica; Simonetta Palma, responsabile della UOS Salute Donna; Mario Nicolini, direttore UOC oncologia; Francesca Rovinelli, oncologa ISS.
Parole d’ordine della serata: prevenzione e diagnostica precoce, il cui percorso, oggi, si può fare in maniera completa direttamente in Ospedale. Una diagnosi precoce, infatti, può fare la differenza tra la vita e la morte e ogni nuovo strumento, ogni nuovo farmaco sono nuovi dispositivi di speranza. Ma la tecnologia e i nuovi approcci terapeutici non bastano: la prevenzione primaria è assolutamente legata agli stili di vita. Fattori di rischio come l’assunzione di alcol (che oggi comincia in età giovanissima) e l’obesità (duplicata tra i 18 e i 20 anni), hanno ancora un’incidenza molto alta e anzi hanno una preoccupante tendenza all’aumento. Nell’ultimo anno, a San Marino sono state eseguite 171 visite oncologiche e 2640 visite di controllo. Che è un numero molto alto, ma dimostra l’attenzione e la sensibilità del team medico/infermieristico rispetto alla qualità della vita della paziente non solo dal punto di vista psicofisico ma anche relazionale.
Un importante report è stato illustrato sul counseling genetico (anche questo si fa a San Marino), consistente in una consulenza specialistica volta a identificare un programma di prevenzione precoce in pazienti oncologici o nei familiari sani attraverso l’analisi di geni suscettibili allo sviluppo di un tumore (per prevenzione precoce in pazienti oncologici si intende quella che si fa su altri organi rispetto a quelli già interessati dalla patologia tumorale).
Purtroppo il tumore al senso non è l’unica patologia oncologica che può colpire una donna, pertanto è stato fatto anche un’interessante sintesi storica sullo screening della cervice, che a San Marino si fa dal 1969 con il famoso Pap-test, a cui si è aggiunto in anni più recenti il test per Papilloma virus (HPV-DNA test). Grazie a questa tipologia di esami, la mortalità è stata ridotta del 50%. Un’altra arma fondamentale e altamente consigliata dagli operatori sanitari è la vaccinazione, già avviata dal 2007 contro il Papilloma virus e i tumori HPV correlati.
Da tutti gli interventi è emerso un approccio alle malattie oncologiche femminili di alto profilo scientifico, sempre pronto a cogliere le innovazioni terapeutiche e strumentali, che comunque non perde mai di vista l’aspetto umano della medicina e l’impatto emotivo che tali malattie riversano sulle donne, sulla loro vita, il lavoro, la famiglia, gli affetti. Uno spaccato del sistema sanitario sammarinese di assoluta eccellenza che riesce a declinare i costi (molto alti) con quell’indispensabile equilibrio che pone la salute sempre al di sopra di ogni altra considerazione. Il miglioramento è un obiettivo continuamente perseguito, ma quanto stanno facendo tutti gli attori che si muovono intorno a questo settore, è qualcosa di cui essere oggettivamente orgogliosi.
Angela Venturini