La libertà di espressione è un diritto sacrosanto e inalienabile che ogni democrazia deve garantire e proteggere. Come direttore del sito di informazioni GiornaleSM, ho sempre sentito il dovere di raccontare i fatti, di denunciare ingiustizie e di criticare apertamente chiunque non agisca in modo trasparente e corretto. Ciò che mi è accaduto in seguito alla pubblicazione di un mio articolo critico nei confronti di Repubblica Futura (RF) rappresenta un chiaro tentativo di intimidazione, una ritorsione politica contro chi, come me, continua a esporre verità scomode.
Il caso Matteo Ciacci e la campagna denigratoria di Repubblica Futura. Il 3 ottobre 2024, ho pubblicato un articolo intitolato “San Marino. Le false accuse di Repubblica Futura al Segretario Matteo Ciacci. La toppa è peggio del buco”. In questo pezzo, ho messo in luce come RF abbia portato avanti una campagna denigratoria contro il Segretario di Stato Matteo Ciacci, accusandolo di non essersi dimesso in tempo dal suo incarico di amministratore unico della cooperativa “Il Timbro”, un’accusa che si è rivelata completamente falsa.
Matteo Ciacci, infatti, ha presentato le sue dimissioni il giorno prima del giuramento del governo, rispettando così pienamente la legge. Questa verità è stata confermata, ma Repubblica Futura ha deciso di ignorarla e di minimizzare l’errore. Nel comunicato pubblicato il 1 ottobre 2024, hanno cercato di ridimensionare la questione, affermando: “Chi se ne importa se Ciacci si è dimesso da presidente del Timbro! Lo ha fatto? Bene! Nulla più del suo dovere!”. Una risposta che non solo ammette implicitamente l’errore, ma cerca di deviare l’attenzione dall’accusa iniziale.
Non contenti, Repubblica Futura ha continuato a insinuare che Ciacci fosse responsabile del mancato aggiornamento della sua posizione come amministratore unico della cooperativa. Questi attacchi, basati su falsità, dimostrano una volontà deliberata di screditare il Segretario di Stato, ignorando la realtà dei fatti e cercando di confondere l’opinione pubblica.
A rendere la vicenda ancora più grave è il ruolo di Enrico Carattoni, avvocato-notaio di Repubblica Futura e dell’Associazione Il Timbro, che era stato informato formalmente delle dimissioni di Ciacci. Se Carattoni era a conoscenza di queste dimissioni, la scelta di non condividere queste informazioni con il partito solleva interrogativi sulla trasparenza interna di RF. La situazione, quindi, appare sempre più come una campagna mirata a mantenere alta la tensione politica attraverso una narrativa manipolata.
L’interpellanza di Repubblica Futura: intimidazione e violazione della privacy. La pubblicazione del mio articolo ha scatenato una reazione violenta da parte di Repubblica Futura. Il 4 ottobre 2024, quindi il giorno dopo la pubblicazione del mio articolo, REPUBBLICA FUTURA ha depositato un’interpellanza parlamentare in cui pone domande pretestuose e chiaramente intimidatorie riguardanti il mio sito di informazioni, GiornaleSM. Le domande poste riguardano presunti finanziamenti pubblici e contributi privati, così come l’identità di chi ha sostenuto finanziariamente il sito. Questa interpellanza non ha nulla a che vedere con la trasparenza e serve unicamente a cercare elementi per attaccarmi e mettere sotto pressione chi mi sostiene.
La verità è che GiornaleSM non ha mai ricevuto finanziamenti pubblici o privati. Al contrario, il sito vende ed ha venduto pubblicità grazie alla sua altissima visibilità a San Marino e nel circondario. Questa è una realtà ben nota: GiornaleSM è diventato un punto di riferimento per chi cerca informazioni aggiornate e indipendenti, e questo ha attirato l’attenzione di privati e aziende che scelgono di acquistare spazi pubblicitari per vendere i loro prodotti e servizi.
Repubblica Futura sembra non comprendere o non voler accettare questa verità e tenta di confondere l’opinione pubblica, insinuando che il sito di informazioni operi in modo scorretto. Questo dimostra come RF stia cercando di colpirmi e di creare un clima di intimidazione per evitare che io continui a scrivere articoli che hanno avuto un forte impatto tra i sammarinesi.
Un chiaro abuso di potere. Ciò che trovo particolarmente preoccupante in questa vicenda è il chiaro abuso di potere che Repubblica Futura sta mettendo in atto. Utilizzando strumenti istituzionali come l’interpellanza parlamentare, tentano di forzare la mano e ottenere informazioni private riguardanti i finanziatori di GiornaleSM. Questo non è solo un attacco contro di me, ma un attacco alla libertà di espressione e alla privacy.
La mia posizione è chiara: non starò mai con chi ha sostenuto personaggi come Confuorti e la Cricca, figure già condannate dalle sentenze che dimostrano chiaramente le loro responsabilità e le derive contro lo Stato. Le intimidazioni e le pressioni di RF non mi faranno mai cambiare opinione né mi faranno desistere dal mio impegno a raccontare la verità.
Rigetto queste intimidazioni e continuerò a scrivere. Rigetto fermamente ogni forma di intimidazione, pressione e abuso di potere da parte di Repubblica Futura. Non mi farò intimidire dalle loro manovre, né smetterò di raccontare ciò che sta accadendo dietro le quinte. Sono qui per scrivere e garantire che i sammarinesi conoscano la verità, e nessuna interpellanza o minaccia potrà mai fermarmi.
I sammarinesi hanno il diritto di sapere. È chiaro che Repubblica Futura sta cercando di intimidirmi perché i miei articoli hanno avuto un impatto fortissimo tra i sammarinesi. Hanno generato un dibattito pubblico che ha portato alla luce la verità dietro alcune dinamiche politiche che altrimenti sarebbero rimaste nascoste. Questo spiega perché RF stia cercando di bloccare il mio lavoro: i cittadini di San Marino hanno cominciato a fare domande, e RF non è pronta a rispondere. Sono qui per continuare a scrivere e per garantire che la verità venga raccontata. Niente potrà impedirmi di portare avanti questo lavoro.
La lezione della CEDU: la libertà di espressione non si può intimidire. Le sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) sono chiare: la libertà di espressione deve essere difesa da ogni tentativo di ritorsione politica. Tra gli altri, nel caso Fatullayev v. Azerbaijan (2010), la CEDU ha stabilito che l’uso di strumenti legali per intimidire i giornalisti e blogger è inaccettabile. Nel caso Dink v. Turkey (2010), la Corte ha riconosciuto che le autorità hanno il dovere di proteggere chi scrive, garantendo loro il diritto di criticare senza subire pressioni o minacce.
Se Repubblica Futura pensa di potermi mettere a tacere utilizzando il potere delle istituzioni, si sbaglia di grosso. Non cederò a queste pressioni e continuerò a scrivere per garantire che la verità emerga. La libertà di stampa è un diritto che non può essere calpestato da chi detiene il potere.
Questo episodio è un chiaro attacco non solo alla mia persona e alla mia attività professionale, ma anche alla libertà di espressione e alla democrazia. Le pressioni e le intimidazioni che ho subito non mi fermeranno. Al contrario, mi danno ancora più forza per continuare a scrivere e a portare alla luce le verità che i cittadini di San Marino hanno il diritto di conoscere.
I sammarinesi devono sapere come stanno le cose, e io continuerò a scrivere per garantirlo. Nessun tentativo di intimidazione riuscirà a fermarmi, perché la verità deve essere sempre difesa, e io sarò qui per raccontarla.
Marco Severini – direttore GiornaleSM