San Marino. La Confederazione Democratica dei Lavoratori Sammarinesi a Congresso…di Orietta Ceccoli

Ho partecipato ai lavori congressuali della Confederazione Democratica dei Lavoratori Sammarinesi (15-17 ottobre, Costruttori di futuro, 1957-2024  Liberi e Indipendenti) e mi sono domandata che cosa fosse importante segnalare alla pubblica opinione dei molteplici argomenti dibattuti durante queste intense giornate congressuali.

Con il Congresso l’organizzazione sindacale espone in modo trasparente le linee di analisi, di proposta e di azione sindacale all’interno dell’arena politica, nel confronto tra lavoro, capitale e decisori politici.

La narrazione ascoltata, attraverso le tesi congressuali, la relazione del Segretario Generale, Milena Frulli, ha esposto quanto l’organizzazione ha fatto sul piano contrattuale nei vari settori, privato, pubblico, dei servizi, settori finanziari, quali risultati sono stati raggiunti, quale sia la realtà del mondo del lavoro e dei lavoratori in questa fase storica e nella Repubblica di San Marino e quali sono gli scenari dell’oggi e del prossimo futuro.

La relazione del segretario uscente, la prof.ssa Milena Frulli ha documentato l’intero percorso e la sua narrazione è stata apprezzata. Il dibattito dei delegati ha reso espliciti i problemi che i lavoratori hanno sui luoghi di lavoro, la fabbrica, gli uffici, i servizi: problemi di relazioni, di faticosità e intensità dei ritmi di lavoro, di carriera e di complessità del vivere per le carenze dei servizi pubblici, di onerosità degli affitti e delle abitazioni, le difficoltà di ricevere basse retribuzioni per le famiglie monoreddito, la sanità, le pensioni, l’invalidità, la povertà relativa e la solitudine riscontrata per chi ha problemi. La denatalità e l’invecchiamento della popolazione sono stati i temi più ricorrenti, anche se ancora non sono chiare le soluzioni da proporre e da rivendicare.

 Due sindacalisti di professione; Giorgio Felici ed Enzo Merlini hanno puntato l’attenzione su alcune criticità che vive il movimento sindacale. Felici ha chiesto la solidità della classe dirigente sindacale e politica e in parallelo l’elaborazione più ampia e precisa dei contenuti delle rivendicazioni e delle politiche sindacali. 

In parallelo Merlini ha rilevato che i problemi da fronteggiare sono complessi, devono essere analizzati, studiati per elaborare soluzioni rivendicative adeguate, anche a livello economico e sociale. Tutto questo lavoro richiede risorse umane, competenze, abilità ed impegno professionale. La rottura dell’unità sindacale, con la creazione del terzo sindacato, USL, ha reso questi impegni sempre più complessi, rendendo il versante sindacale più debole. Tutto questo è considerato un problema! Il sindacato ha due grandi filoni di attività: 1. Il patronato, cioè il settore delle vertenze e dei servizi ai lavoratori e la confederalità, il centro di elaborazione delle politiche non solo contrattuali ma economiche e sociali che investono i lavoratori e lo stesso fattore produttivo, il lavoro. Merlini dice che questo è l’ambito da potenziare!

Il tema dell’intelligenza artificiale ha dominato il dibattito. Lo sviluppo viene inteso come implementazione della tecnologia e in particolate di quella informatica. Originale è stato l’intervento di un delegato che ha letto il suo intervento elaborato da ChatGBT. Debbo dire che è stato un intervento di buon livello!

Le modifiche statutarie hanno affrontato il tema delle incompatibilità tra le cariche sindacali e quelle politico-partitiche. Le regole sancite sono chiare e concilianti. Adottato il sistema delle porte girevoli, chi non verrà eletto potrà rientrare nelle cariche sindacali. 

Poco approfonditi sono stati i temi dello sviluppo e della crescita dell’economia reale, della sostenibilità del debito pubblico estero e della politica economica e sociale dell’attuale compagine governativa.  Che valore dare a questa strategia?

I prossimi mesi ci faranno capire meglio gli obiettivi di questa fluidità o della contrapposta focalizzazione dei temi. Riusciremo a capire meglio se l’attuale propaganda: “a San Marino tutto va bene” verrà accettata oppure verrà ridimensionata con l’azione negoziale per riportarci ad una dimensione di realtà concreta. La Repubblica ha bisogno di esempi di democrazia partecipativa, come integrazione alla democrazia rappresentativa, non in piena forma. Sono decenni che il movimento sindacale unitario lo richiede. Che sia arrivato il momento giusto per darne concreta attuazione?

Orietta Ceccoli

San Marino 18 ottobre 2024