Osservando la penosa situazione del Paese, rilevo che i politici politicanti, da troppi anni, non esprimono un desiderio forte di realizzare leggi e opere importanti per il futuro della nostra Repubblica e si limitano a vivacchiare. Pensano solo al porta a porta dei voti di preferenza per ottenere un posto in Consiglio o meglio una Segreteria di Stato. Pensano che è più soddisfacente e più facile comandare che governare. Infatti, per governare bisogna avere visione lunga, idee chiare, studiare seriamente, farsi competenze concrete. Per comandare basta una poltrona e un pò di cinismo.
Per governare sono indispensabili l’agenda politica, la programmazione, il metodo democratico, l’idealità e la forza del cambiamento. Per comandare basta dare ordini e fare… le fotocopie, come scrive spesso Giornale.sm.
Risanare le finanze pubbliche; pianificare il territorio nell’interesse pubblico; attuare la giustizia sociale e l’equità fiscale; riorganizzare la sanità pubblica; realizzare le riforme strutturali indispensabili, sono azioni politiche impegnative, ma prioritarie.
Raggiungere l’autonomia energetica; portare ogni ordine e grado di scuola alla modernità; puntare alla proprietà della casa per tutte le famiglie; informatizzare la PA; rendere pubblici i ridicoli ed equivoci segreti di stato; riconoscere i diritti e le libertà civili nella laicità dello Stato; riformare il settore finanziario a partire dalla ristrutturazione del sistema bancario e dalla socializzazione della Cassa di Risparmio, sono esigenze assolute non più rinviabili.
Attuare una politica per la famiglia con particolare attenzione per i giovani e gli anziani; illustrare i costi e i benefici dell’associazione all’Unione Europea; riformare le istituzioni e la legge elettorale, sono aspettative che non hanno risposta.
Il clima politico è denso di incertezze e di ritardi. I politici politicanti non esprimono leadership, desideri netti, intenzioni definite. Manca la qualità. Invece di rilanciare in modo nuovo e con vigore quello che i nostri avi ci hanno tramandato, si galleggia nell’immobilismo.
Il Paese ha bisogno di governo, non di comando. Concludo riproponendo le parole di Freud:” Per ereditare davvero quello che i padri ti hanno lasciato devi saperlo riconquistare.”