Gradisco le parole di apprezzamento nei miei confronti, ma respingo risolutamente la tua frase conclusiva: ” Ma chi te lo fa fare? ” riferito al mio impegno politico pubblico mirato a riunire tutti i progressisti per un radicale cambiamento del Paese.
Stiamo attraversando un periodo di grave decadenza gestito da un governo senza legittimazione, senza politica e senza competenze, al servizio della cricca, che ci porta a sbattere.
E’ pertanto indispensabile il contributo e l’impegno di tutti i cittadini per creare le condizioni politiche dell’alternanza democratica per salvare il Paese oberato dai debiti e senza progetto.
Ho cominciato a far politica a livello studentesco nel 1951. Nel 1964 sono entrato in Consiglio e nel Congresso di Stato. Ma gran parte della mia vita politica l’ho passata all’opposizione per coerenza con i miei valori e ideali, pur avendo la possibilità di stare sempre al governo.
Eppure, pur essendo nel finale della vita, sento l’obbligo morale di rimanere attivo.
Sento la passione per la politica e per i destini della Repubblica. Penso che l’impegno pubblico è una cosa giusta, un dovere civile al servizio del Paese.
Sostengo che dobbiamo diventare cittadini informati, competenti, determinati ad impegnarci per costruire il nostro futuro.
Nessuno me ” lo fa fare “. E’ solo la mia coscienza che me lo impone.
Emilio Della Balda