Il progetto di legge depositato da RETE e pronto per essere avviato all’iter parlamentare, ha uno scopo preciso: aggiornare il Codice Penale affinché l’uso personale di cannabis non configuri più un reato penale ma sia derubricato a sanzione amministrativa, come avviene in Italia.
E’ evidente il fallimento del proibizionismo “alla sammarinese” che, da quasi trent’anni, tenta di reprimere l’utilizzo di cannabinoidi mettendo in campo un modello repressivo che, oltre a non aver ridotto il consumo, non viene percepito come deterrente.
Chiariamoci, quello che RETE propone non è una “liberalizzazione” ma una “depenalizzazione”, quindi un passo avanti rispetto alla situazione attuale che prevede, per la detenzione di cannabis, la prigionia di secondo grado, la stessa pena prevista per amministrazione infedele: la sproporzione è lampante.
La nostra proposta di legge pone in linea San Marino con le norme vigenti in Italia e fa seguito sia ad un’Istanza d’Arengo approvata nel 2020, sia ad una delega affidata al governo nella finanziaria 2022, proprio perché si intervenisse in materia tramite decretazione. Il nostro obiettivo è quindi riportare la questione nel dibattito pubblico affinché una legge inutile e ingiusta, come lo è quella vigente, venga modificata e si approcci la questione in maniera razionale.
Ne parleremo più diffusamente e risponderemo alle domande nel corso di un incontro pubblico organizzato per domenica 26 novembre, alle ore 18:30, sotto i portici di Borgo Maggiore.
Interverranno Giovanni Zonzini, Consigliere; Alberto Giordano Spagni Reffi, vice Segretario di RETE; Gloria Arcangeloni, membro del direttivo.
A seguire, chi lo desidera potrà trattenersi ancora un po’ all’aperitivo post evento, per chiacchierare e scambiare qualche opinione con i membri del movimento.
Movimento RETE