San Marino. Denatalità: un civile confronto … di Orietta Ceccoli Orlandoni

Leggo con vivo stupore quanto Don Mangiarotti ha scritto sull’inverno demografico nel commento” Risposte a Spadoni”, riportando le affermazioni di Fabio Panetta” l’immigrazione è l’unico fattore oggi in grado di favorire lo sviluppo dell’economia”. Le ricette economiche e sociali di Paesi europei che da tempo si sono posti il problema della denatalità, Francia, Svezia e Ungheria, hanno diretto le loro politiche su 4 direzioni: benefici economici, sostegni fiscali, servizi di cura, interventi sul lavoro, in particolare il lavoro delle donne. Questi quattro pilastri sono ben diversi dalla soluzione dell’immigrazione per affrontare l’inverno demografico come invece emerge dallo scritto di Don Mangiarotti. 

Lo stesso economista, Ettori Gotti Tedeschi, relatore di una seduta della formazione dei giovani democristiani sammarinesi, pur sostenendo con vigore che la denatalità incide negativamente sul PIL (prodotto interno lordo) e quindi sulla ricchezza nazionale, non si spinge ad affermare che sia l’immigrazione la soluzione per l’attuale crisi demografica. Egli analizza la culla vuota della civiltà e chiede politiche in questa direzione. Di recente anche l’avv. Alessandro Amadei suggerisce a San Marino di coprire le culle vuote con l’immigrazione di nazionalità italiana. 

Sono validi tali suggerimenti?

Penso che questi suggeritori non abbiano visionato i dati demografici elaborati dal nostro ufficio di statistica e in particolare penso che non abbiano visto lo studio dell’esperto di statistica, Mauro Sammaritani. Egli ha documentato che la popolazione sammarinese cresce per effetto dell’immigrazione, ma ha anche documentato che questa immigrazione si caratterizza per una età media superiore ai 40 anni. Sammaritani in sostanza dice che la nostra immigrazione è composta da soggetti adulti e anziani. Nessuna riflessione da parte dei decisori pubblici rispetto a questo indicatore: infatti come cittadini abbiamo visto che dal 2019 è stata portata avanti la politica delle residenze atipiche per i pensionati e quelle fiscali non domiciliate. Un piccolo Stato con tanti anziani, ha messo in atto politiche di importazione di ulteriori anziani! Ditemi quale possa essere il vantaggio di tali proposte?

Un modesto suggerimento è che i vari commentatori dovrebbero prima informarsi sui dati demografici e sulla base della loro analisi formulare poi le loro proposte o suggerimenti. Il n. 6 dei Quaderni della SUMS, pubblica la ricerca sulla popolazione di Orietta Ceccoli e riporta anche lo studio del dr Mauro Sammaritani. 

Don Mangiarotti ha rilevato tanto silenzio. La strategia del silenzio è una abitudine ricorrente. Nessuno ha chiesto un confronto su questo studio sulla popolazione. Nessuno ha chiesto nulla, sebbene il volume abbia avuto un’ampia diffusione gratuita. Cinque anni di silenzio, poi la scoperta dell’inverno demografico perché le classi a scuola diminuiscono e diminuiscono le contribuzioni previdenziali!! Per fortuna che l’intelligenza artificiale generativa avrà capacità previsionali, perché altrimenti con i silenzi non ci salviamo!!!

Ribadisco ancora che la demografia, lo studio della popolazione non sono più solo dati statistici, rappresentano fatti politici seri! Bisogna che si facciano politiche a favore dei giovani, delle nuove famiglie, agendo su più direzioni. Creare opportunità per i giovani sammarinesi, non solo verso il posto fisso nella pubblica amministrazione, ma in molti settori produttivi e dei servizi; creare nuclei familiari desiderosi di genitorialità. Dare ai giovani opportunità di lavoro dignitoso, un reddito sufficiente, favorire il lavoro delle donne, offrire servizi sociali attenti ai bisogni delle famiglie (asili nido, scuole di 1° infanzia, centri estivi, sostegni economici, sostegni fiscali, sostegni alle giovani famiglie ed altro.). La famiglia deve essere aiutata, specie la famiglia che presenta fragilità.

Considerare la demografia un serio problema politico, così come da decenni opera la Francia che si presenta come un paese giovane e si contrappone a tanti altri paesi europei di anziani. La demografia non è un semplice dato statistico!!! La recente posizione dei giovani democristiani si rivolge verso questa direzione: è un fatto positivo.

Auspico che il confronto si mantenga su un piano civile perché come interlocutore esprimo 3 convincimenti:

  1. L’uomo non deve essere lupo per l’altro uomo, secondo la tesi di Hobbes, ma invece fratello dell’altro, secondo i principi di Antonio Genovesi.
  2. Nei rapporti negoziali ritengo che dovrebbe prevalere la strategia collaborativa del io vinco e tu vinci, rispetto al sistema conflittuale del io vinco, tu perdi.
  3. Nel rapporto fede-ragione propendo per l’impegno civile e politico virtuoso rispetto alla negatività dell’egoismo e al disamore verso il prossimo.

Orietta Ceccoli

San Marino 9 ottobre 2024