Apprendo con preoccupazione dalle notizie stampa le reazioni che sta provocando la trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro dei pubblici dipendenti e, in particolare, il fatto che all’interno di quello che potrebbe essere solo argomenti di pertinenza contrattuale, emergano provvedimenti che tendono a modificare sostanzialmente la qualità e la funzione del rapporto di lavoro. Soprattutto nel settore della scuola infatti si prende l’occasione per introdurre riforme che snaturano quelli che sono stati finora i requisiti e le regole di ingaggio degli insegnanti di ogni ordine e grado.
Ancor prima di entrare nel merito dei contenuti delle norme che potrebbero essere introdotte col nuovo contratto, mi preme sottolineare che l’allegato 2 contiene modifiche di legge che, per loro natura, devono essere oggetto di discussione e deliberazione in ambito parlamentare. Dal momento che queste importanti proposte di modifica non sono mai state oggetto di confronto né all’interno della Commissione competente né nell’aula consigliare, si comprende quale disorientamento tutto ciò possa provocare nella cittadinanza che, invece di veder consolidato un sistema di regole basato sulla trasparenza e sulla partecipazione, viene indotta a guardare con sempre maggiore sfiducia ad un sistema politico-istituzionale che sembra muoversi su altre basi, spesso incomprensibili e ignote ai più.
Leggo dai social che questa mattina le Organizzazioni Sindacali avrebbero organizzato una sorta di referendum fra tutti gli insegnanti ed educatori della scuola per decidere se richiedere o meno la stralcio dell’Allegato 2, quello oggetto di discussione, dalla firma del contratto. L’annuncio di questa consultazione termina con questa frase “Nel caso prevalga la richiesta di stralcio verrà inoltrata al Governo l’istanza di riaprire la trattativa.” Ora, se mi pare assolutamente legittimo che i Sindacati chiedano lo stralcio di questo Allegato innanzitutto per consentire che la materia in esso contenuta, trattandosi di riforme normative, possa essere ricondotta innanzitutto nell’ambito appropriato del confronto consigliare, non comprendo invece il senso della affermazione che l’accoglimento dello stralcio dovrebbe avere come conseguenza “l’istanza di riaprire la trattativa”. Lo stralcio non deve nulla togliere al valore della contrattazione in atto che vede coinvolti Governo e Organizzazioni Sindacali sul tema di loro pertinenza, quello del rinnovo del contratto di lavoro.
Mi auguro che questo rispetto degli ambiti di competenza e delle funzioni, a garanzia di tutti, sia nella sensibilità di coloro che sono chiamati alla chiusura del contratto di lavoro della Pubblica Amministrazione senza mettere in campo in maniera impropria altri interessi.
Pasquale Valentini
San Marino, 24 novembre 2023