La Commissione si apre con il comma “Comunicazioni”. Antonella Mularoni (Rf) chiede al Segretario di Stato un riferimento sulle “posizioni assunte dal nostro Paese” rispetto all’attacco al Libano e Unifil. Sull’accordo di associazione, “non nascondo che sono arrivate voci preoccupanti” dice Matteo Zeppa (Rete). Per questo “sarebbe opportuno definire le tempistiche del negoziato così che si possa ipotizzare un percorso” magari prevedendo un comma specifico nella prossima Commissione. Richiesta ribadita anche da Nicola Renzi (Rf): “Anche io sento la necessità di una tabella di marcia che occuperà questa legislatura”. Chiede poi che si arrivi ad una definizione “di come vogliamo impostare, all’interno della Commissione, la questione dei controlli sulle residenze concesse”. Evidenzia Gerardo Giovagnoli (PSD): “Le tematiche dell’accordo di associazione devono essere a questo punto divulgate in una maniera un po’ più approfondita di quanto sia accaduto fino ad ora. Dobbiamo avere chiaro da qui in avanti in quanti e quali settori andremo incontro agli obblighi previsti dall’accordo”. La “situazione mediorientale” è al centro dell’intervento di Giuseppe Maria Morganti (Libera): “Quali passi e procedure possiamo mettere in atto per esprimere il nostro punto di vista? Auspico che la Repubblica di San Marino possa dare il suo impulso per affermare i principi di dialogo e pace”.
Spazio quindi alle repliche del Segretario di Stato Luca Beccari. Sul Libano, “abbiamo preso una posizione importante recentemente che riguarda la co-sponsorizzazione di una risoluzione per sviluppare un piano di azione da parte dell’Unesco. Abbiamo fatto un riferimento nell’ambito dell’intervento all’assemblea generale dell’Onu. Siamo ingaggiati su questo tema, come lo siamo su quello della Palestina”. A proposito della situazione palestinese, “San Marino ha tenuto una posizione distintiva che non è stata sterile. Ha tenuto conto del diritto di difesa di Israele e della condanna degli attacchi di Hamas, esprimendo anche una condanna dell’escalation e dell’aggressione israeliana ai territori palestinesi”.
Rispetto all’accordo di associazione, precisa il Segretario, “abbiamo un feedback della presidenza ungherese che ha la responsabilità politica dei lavori del consiglio europeo, che è l’ultimo organismo che deve approvare l’accordo, prima ancora della ratifica; una decisione che verte su due temi: l’accordo e il fatto che ci sia una competenza mista o esclusiva. Questo ha effetti sulla finale procedura di ratifica. E’ un tema tecnico che sta in seno alla Commissione: tutti gli Stati utilizzano questa finestra per fare domande, rilievi, chiedere informative”. “La presidenza ungherese – prosegue Beccari – ci ha detto che è fermamente intenzionata ad arrivare ad approvare il testo entro la fine dell’anno, preferibilmente vorrebbe fare anche la firma. Siamo dunque nella fase del rush finale e stiamo seguendo la vicenda affinché tutto possa andare nel migliore dei modi”. Nel frattempo, “sul piano operativo non siamo fermi. Continuano le attività formative. Stiamo lavorando ad un’iniziativa su uno dei settori più importanti, la parte finanziaria con ABS. Stiamo continuando ad incontrare associazioni di categoria e sindacati. Ma stiamo anche lavorando ad una impostazione della strategia di recepimento che non parte da zero: alcune cose le abbiamo già impostate”.
Nei commi successivi vengono affrontate, nell’ordine: la risoluzione del Consiglio dei Governatori del Fondo Monetario Internazionale sulla sedicesima revisione generale delle quote; la Convenzione Globale sul Riconoscimento delle Qualifiche relative all’Istruzione Superiore, adottata a Parigi il 25 novembre 2019. Spazio poi anche alle concessioni di residenze anagrafiche e alla concessione di residenze atipiche pensionati (per le quali si procede in seduta segreta).
Di seguito una sintesi degli interventi
Comma 1 – Comunicazioni
Antonella Mularoni (RF): Volevo chiedere al Segretario se ci può dare una breve illustrazione rispetto alle posizioni assunte di recente dal nostro Paese sull’attacco al Libano e Unifil.
Matteo Zeppa (Rete): Sarebbe opportuno anche definire le tempistiche del negoziato. Vorremmo capire le tempistiche che si possono ipotizzare e che possono definire un percorso. Non nascondo che sono arrivate voci un po’ preoccupanti. Avendo rimarcato nella scorsa legislatura la necessità di questo passo, da lì in poi non si è più saputo nulla. Sarebbe il caso di prevedere un comma nella prossima sessione della Commissione Esteri.
Nicola Renzi (Rf): Si è arrivati ad una definizione di come vogliamo impostare, all’interno della Commissione, la questione dei controlli sulle residenze concesse? Non sto parlando del lavoro degli uffici, ma di come assumerà questo impegno la Commissione Esteri. Spero possa esserci la possibilità di un confronto per definire il metodo e poi cominciare l’analisi dei vari casi. Rispetto all’accordo di associazione: Andorra sta svolgendo un dibattito interno molto consistente. Detto questo, lo stato degli altri Paesi è più o meno definito. Anche io sento la necessità non dico di avere tutto fatto, però di avere il senso di una tabella di marcia che occuperà questa legislatura. E’ chiaro che le preoccupazioni ogni giorno non possono che aumentare, vedendo quello che sta accadendo nel mondo.
Gerardo Giovagnoli (PSD): Le tematiche dell’accordo di associazione devono essere a questo punto divulgate in una maniera un po’ più approfondita di quanto sia accaduto fino ad ora. Dobbiamo avere chiaro da qui in avanti in quanti e quali settori andremo incontro agli obblighi previsti dall’accordo. La domanda che pongo al Segretario di Stato è questa: su un settore di cui si parlava questa mattina, quello della cogenerazione, che tipo di obblighi avremo? Di settori ce ne potrebbero essere tanti su cui dovremo avere la chiarezza degli adempimenti normativi.
Giuseppe Maria Morganti (Libera): Vorrei riprendere le sollecitazioni dei consiglieri Mularoni e Renzi sulla situazione mediorientale. Quali passi e procedure possiamo mettere in atto per esprimere il nostro punto di vista su una situazione che pare notevolmente peggiorata? Non dimentichiamo la parte libanese che vede messe in pratica strategia di guerra, ma che possono essere anche definite diversamente. Qui sembra che gli obiettivi siano soprattutto civili. Auspico che la Repubblica di San Marino possa dare il suo impulso per affermare i principi di dialogo e pace.
Segretario di Stato Luca Beccari: Abbiamo preso una posizione importante recentemente che riguarda la co-sponsorizzazione di una risoluzione, il 21 ottobre, proposta dal Libano per sviluppare un piano di azione da parte dell’Unesco. Abbiamo fatto un riferimento nell’ambito dell’intervento all’assemblea generale dell’Onu. Il 7 novembre parteciperò alla CPE in Ungheria dove si parlerà di questo tema. Siamo ingaggiati su questo tema, come lo siamo su quello della Palestina. San Marino ha tenuto una posizione distintiva che non è stata sterile. Ha tenuto conto del diritto di difesa di Israele e della condanna degli attacchi di Hamas, esprimendo anche una condanna dell’escalation e dell’aggressione israeliana ai territori palestinesi. Stiamo tenendo la nostra posizione con coscienza, ragionamento, il percorso che abbiamo identificato sta andando avanti. Sull’accordo di associazione: bene le sinergie con Andorra. La diversa situazione che c’è ad Andorra rispetto a noi a volte presta il fianco a interpretazioni non corrette. Loro hanno questo problema del referendum. C’è molta tensione su questa vicenda. Non sempre la lettura dei fatti è asettica, bene dunque che ci sia anche un confronto a livello parlamentare. Quanto ai tempi, al momento abbiamo un feedback della presidenza ungherese che ha la responsabilità politica dei lavori del consiglio europeo, che è l’ultimo organismo che deve approvare l’accordo, prima ancora della ratifica; una decisione che verte su due temi: l’accordo e il fatto che ci sia una competenza mista o esclusiva. Questo ha effetti sulla finale procedura di ratifica. E’ un tema tecnico che sta in seno alla Commissione: tutti gli Stati utilizzano questa finestra per fare domande, rilievi, chiedere informative. La presidenza ungherese ci ha detto che è fermamente intenzionata ad arrivare ad approvare il testo entro la fine dell’anno, preferibilmente vorrebbe fare anche la firma. Siamo dunque nella fase del rush finale e stiamo seguendo la vicenda affinché tutto possa andare nel migliore dei modi. Sul piano operativo non siamo fermi. Continuano le attività formative. Stiamo lavorando ad un’iniziativa su uno dei settori più importanti, la parte finanziaria con ABS. Stiamo continuando ad incontrare associazioni di categoria e sindacati. Ma stiamo anche lavorando ad una impostazione della strategia di recepimento che non parte da zero: alcune cose le abbiamo già impostate. L’idea sarebbe quella di riuscire a presentare un piano sui temi e il grado di impatto che essi hanno sul Paese”.