Durante la discussione dell’ultima istanza di arengo depositata da parte degli ex correntisti di Banca CIS il Segretario Ugolini, su delega della Segreteria di Stato alle Finanze, aveva espresso parere contrario rispetto alla richiesta degli istanti di prevedere meccanismi certi e trasparenti di rimborso asserendo che sarebbe stato necessario adottare un apposito “Regolamento”. Ciò, pur riconoscendo la necessità di fare tutto il possibile per venire incontro alle esigenze dei risparmiatori beffati. Ad oggi SGA ex BNS S.p.a. – il veicolo pubblico che gestisce la procedura di risoluzione di Banca CIS pur avendo incamerato e prevedendo di incamerare consistenti risorse – non è vincolata in alcun modo a destinarle al rimborso, in via prioritaria, dei risparmiatori, principali e soprattutto incolpevoli vittime di quanto accaduto e dei mancati controlli che non hanno previsto e scongiurato il default dell’istituto.
Riteniamo che quanto recuperato debba essere destinato a chi si è visto ibernare i propri risparmi a fronte della consegna di titoli di Stato che andranno a scadenza nel 2032, nel 2037 e nel 2042. Riteniamo, soprattutto, che non sia ammissibile, a fronte delle diverse crisi bancarie che la Repubblica di San Marino ha dovuto affrontare negli ultimi anni il diverso trattamento riservato ai risparmiatori.
Per Cassa di Risparmio lo Stato è intervenuto nel capitale dell’Istituto salvaguardando i risparmiatori, nel caso di Asset Banca si è provveduto nei – brevi – termini previsti alla refusione dei risparmi. Solo per i correntisti del CIS si è adottata una soluzione che pregiudica la disponibilità delle proprie risorse – i risparmi di una vita – per anni e decenni.
Vogliamo allora – lanciando il cuore oltre l’ostacolo – raccogliere la sfida lanciataci in occasione dell’ultimo dibattito consiliare sulla nostra vicenda. Le crisi bancarie, ormai, non costituiscono più una circostanza straordinaria ma, purtroppo, debbono essere contemplate come eventualità sempre possibili. Non possono, pertanto, essere affrontate con strumenti normativi improvvisati e sempre diversi ma debbono essere regolate con norme certe che tutelino, prima di tutto, il risparmio ed i risparmiatori secondo criteri di parità di trattamento, trasparenza, efficienza e partecipazione dei soggetti danneggiati alle decisioni.
E’ per questa ragione – anche perchè quel che è avvenuto a noi non debba più capitare ad altri – che questa mattina abbiamo deciso di presentare una nuova istanza di arengo che impegni le istituzioni a emanare, entro il termine di 3 mesi, non un semplice regolamento ma uno Statuto dei diritti dei risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie.
Chiediamo – come abbiamo sempre chiesto – regole, tempistiche certe, trasparenza e di poter discutere di soluzioni alternative rispetto alla inaccettabile soluzione che è stata prescelta per gli ex correntisti CIS senza dover attendere speranzosi che le decisioni che ci riguardano – e che potenzialmente potrebbero riguardare chiunque – ci vengano calate dall’alto come “graziose” concessioni. E’ in questo che, alla fine, distingue i sudditi di antica memoria dai moderni cittadini.
Comitato Correntisti ex Banca CIS