Un’edizione nuova, nei linguaggi e nella lettura. Niko Romito si conferma in cima alla classifica delle 52 Tre Forchette insieme a Enrico Crippa che sale in vetta. 6 nuovi ingressi tra le eccellenze, 22 i Premi Speciali con due novità: Cioccolato. L’abbinamento sorprendente e la cantina più bella da visitare.
Roma, 21 ottobre 2024 – Ristoranti che si reinventano bistrot, trattorie che abbracciano lo stile contemporaneo, enoteche che sperimentano nuovi concept culinari: il mondo della ristorazione sta vivendo una metamorfosi che riflette un cambiamento profondo nel modo in cui gli italiani vivono l’esperienza culinaria fuori casa. Un’esperienza sempre più influenzata da ritmi di vita frenetici e dall’onnipresenza della tecnologia che riduce la capacità attentiva. Sono queste le principali tendenze che emergono nella nuova Guida Ristoranti d’Italia 2025 che segna una svolta presentandosi rinnovata nella grafica – con immagini di paesaggi e dei piatti regionali della tradizione – e nella lettura – con nuovi simboli – come il razzo per le avanguardie e lo smile per il miglior rapporto qualità/prezzo – per condurre il lettore in un viaggio attraverso l’evoluzione della ristorazione italiana, celebrando tradizione, innovazione e creatività.
Sono 2.425 i locali censiti dalla Guida, tra ristoranti, trattorie, wine bar, bistrot, locali internazionali. 400 le novità che debuttano quest’anno.
Le Tre Forchette
A guidare la classifica delle Tre Forchette, star della ristorazione italiana, anche quest’anno c’è Niko Romito con il suo Ristorante Reale a Castel di Sangro (AQ), insieme a Enrico Crippa con Piazza Duomo ad Alba (CN) che ottengono un punteggio di 97 centesimi. Seguono con un punteggio di 95 centesimi, il ristorante Atelier Moessmer Norbert Niederkofler e Osteria Francescana di Massimo Bottura che scende di un gradino, pur confermandosi nell’Olimpo degli chef, distinguendosi anche per il Premio Speciale Novità dell’Anno con il suo Al Gatto Verde a Modena. Rispetto al 2024 salgono a 52 le Tre Forchette, sostenute dal partner TRENTODOC, con l’ingresso di 6 nuove eccellenze, sempre più giovani e creative: tra le avanguardie spiccano il Ristorante Dina di Alberto Gipponi a Gussago (BS) e I Tenerumi del Therasia Resort di Davide Guidara a Vulcano (ME). L’argine a Vencò di Antonia Klugmann a Dolegna del Collio (GO) si distingue anche come Forchetta Verde per il suo impegno nei confronti della sostenibilità. Tra le altre novità: Andrea Aprea Ristorante a Milano, Dalla Gioconda a Gabicce Mare (PU), da Gorini a Bagno di Romagna (FC).
La bella storia dell’Emilia Romagna
Ricchissimo il palmares della regione che sbanca con 147 insegne, 27 nuovi ingressi – a testimoniare una grande vivacità a tavola -, 2 Tre Forchette, 6 Tre Gamberi, 1 Tre Bottiglie e 1 Tre Tavole.
2 Tre Forchette:
DaGorini a Bagno di Romagna (FC). L’insegna di Gianluca Gorini e Sara Silvani è diventata una tappa obbligata. “DaGorini è una casa”, si legge nel menu con una proposta che brilla per originalità e materie prime, pescando con disinvoltura tra intuizioni personali, echi contadini (il coniglio in tegame con patate alla cenere nocciola e rosmarino fritto) e canoni contemporanei (gli spaghetti tiepidi acqua di pomodoro albicocca e mandorla). Il merito va a piatti pienamente soddisfacenti, alla precisione delle cotture: del piccione (scottato alla brace con estratto di alloro e cipolla al cartoccio) o anche dell’animella che in primavera abbiamo provato con camomilla zenzero lattuga e piselli, aromatica sintesi dei primi caldi, ma nel menu estivo è più sfidante e decisa, con kiwi alla brace e bottarga di muggine. Diversi menu (da 78 a 140 euro), con un percorso componibile su misura e una carta dei classici come il colombaccio, il risotto funghi e tabacco latte di mandorla e nepitella o il carciofo alla brace con salsa di carciofo e pesto di erbe tostate. Carta dei vini non enciclopedica ma coerente, personale e “giusta” anche (ma non solo) nei ricarichi.
Osteria Francescana a Modena. È proprio sulla dissolvenza dei continenti e la permeabilità delle frontiere che Massimo Bottura decide di impostare il suo nuovo menu “globale”. Esplorare, osservare, imparare attraverso un viaggio che parte da Gragnano e atterra a Bangkok con uno spaghetto freddo ai cinque pomodori fermentati e latte di cocco. La focaccia Tatin con spugnole, tartufo e timo è lo scalo francese. Coriandolo, peperoncino, noce moscata, pepe nero e cumino profumano di India l’agnello che non si accontenta di essere di un unico continente, ma si accompagna con zucchine alla scapece e olio alla menta. Il cous cous del Maghreb si declina in una fregula sarda che anticipa il pre dessert con sentori dolci e floreali. Un volo piacevole di quattro ore e 350 euro che non è stato senza turbolenze. Osteria Francescana fa parte dell’insieme di quei viaggi che almeno una volta nella vita vanno fatti perché catapultano in un mondo nuovo, perennemente dinamico e in movimento.
6 Tre Gamberi
All’Osteria Bottega a Bologna
Locanda Mariella a Calestano (PR)
Ai Due Platani a Parma
Ostreria Fratelli Pavesi a Podenzano (PC)
Antica Osteria del Mirasole con Locanda a San Giovanni in Persiceto (BO)
La Sangiovesa a Santarcangelo di Romagna (RN)
1 Tre Bottiglie
La Baita a Faenza (RA)
Tre Tavole
Ahimé a Bologna
Oltre alle succitate, le migliori tavole della Regione sono Al gatto verde di Modena, che si aggiudica anche il premio speciale Novità dell’Anno, con Partesa, e da Massimiliano Poggi Cucina di Castel Maggiore (BO). A meritare lo Smile per il miglior rapporto qualità/prezzo è invece l’Osteria dei frati a Roncofreddo (FC), mentre una menzione speciale per la cucina d’avanguardia va Da Lucio a Rimini.
In evidenza anche Valentina Marzano dell’Osteria del Viandante a Rubiera (RE) che riceve il premio Pastry Chef dell’Anno, con La Bella Estate Vite Colte.
La classifica completa è nel pdf allegato e al seguente link: https://drive.google.com/drive/u/2/folders/17MjDSQEDexlq5UGavp0ilBkKyTSONi7-
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