Rimini. Ergastolo confermato dalla Corte di appello di Bologna per Simone Benedetto Vultaggio, uccise la moglie madre di un neonato

La Corte d’Appello di Bologna ha confermato la condanna all’ergastolo per Simone Benedetto Vultaggio, 49 anni, ritenuto responsabile del brutale omicidio della sua compagna, Cristina Peroni. L’omicidio, avvenuto il 25 giugno 2022 a Rimini, ha sconvolto l’opinione pubblica per la sua estrema violenza e per il fatto che sia stato compiuto davanti agli occhi del figlio della coppia, all’epoca di soli sei mesi.

Palazzo di Giustizia di Bologna

Cristina Peroni, madre e convivente di Vultaggio, è stata aggredita nella loro abitazione con 14 colpi di martello e 51 coltellate. Un gesto di una ferocia inaudita, che non ha lasciato scampo alla giovane donna. La ricostruzione dei fatti ha rivelato che Vultaggio ha pianificato l’omicidio in seguito a una serie di litigi e tensioni domestiche, culminate in un gesto che i giudici hanno definito “disumano e crudele”.

L’imputato, fin dal momento dell’arresto, non ha mostrato pentimento, sostenendo che il gesto fosse conseguenza di un momento di rabbia incontrollabile. Tuttavia, le indagini hanno accertato elementi di premeditazione, aggravando la posizione dell’uomo in sede processuale.

La Corte ha accolto in pieno le richieste del pubblico ministero, confermando la pena dell’ergastolo già inflitta in primo grado. Sono state riconosciute tutte le aggravanti contestate, tra cui:

– L’efferatezza del crimine.

– I futili motivi.

– La crudeltà.

– L’omicidio in occasione di maltrattamenti domestici.

Le richieste della difesa, che puntavano a ottenere attenuanti generiche e l’esclusione delle aggravanti, sono state respinte. Il presidente della Corte ha sottolineato come la gravità dei fatti non lasciasse spazio ad alcuna riduzione di pena.

Oltre alla conferma dell’ergastolo, la Corte ha disposto il pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di 150.000 euro in favore del figlio della vittima, che ora vive con i parenti materni, e 25.000 euro a beneficio della sorella di Cristina Peroni.

Questo caso ha riacceso il dibattito sulla necessità di rafforzare le misure contro la violenza domestica e di migliorare i sistemi di protezione per le donne che vivono situazioni di pericolo. Cristina Peroni aveva confidato ad alcune amiche di temere il comportamento aggressivo di Vultaggio, ma non aveva mai sporto denuncia formale.

La conferma dell’ergastolo è stata accolta positivamente da associazioni e organizzazioni che si occupano di difendere i diritti delle donne. “La giustizia ha fatto il suo corso, ma non possiamo dimenticare che questo omicidio si poteva evitare,” ha dichiarato un portavoce di una nota associazione contro la violenza di genere.