Rimini. Buttafuori di origini albanesi condannato a 12 anni per l’omicidio del vigile del fuoco: «Non volevo uccidere»

Klajdi Mjeshtri, un buttafuori di 29 anni di origini albanesi, è stato condannato a 12 anni di carcere per l’omicidio del vigile del fuoco Giuseppe Tucci, avvenuto fuori dalla discoteca Frontemare a Rimini nella notte tra l’11 e il 12 giugno 2023. Il giudice del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini, ha riqualificato l’accusa da omicidio volontario a preterintenzionale, riconoscendo l’aggravante della minorata difesa della vittima. Questo ha generato rabbia tra i familiari della vittima, che hanno protestato contro il verdetto e gli avvocati dell’imputato.

La difesa di Mjeshtri ha sostenuto che il suo assistito non aveva l’intenzione di uccidere, mentre il pubblico ministero Davide Ercolani aveva richiesto una condanna a 20 anni per omicidio volontario. La testimonianza di un amico di Mjeshtri, che sosteneva che Tucci avesse attaccato per primo, è stata contestata dalla Procura, che ha chiesto l’iscrizione del testimone nel registro degli indagati.

Nel corso del processo, sono stati presentati i risultati dell’autopsia, che hanno rivelato che Tucci è stato colpito almeno nove volte, con colpi così violenti da causare la rottura dell’arteria vertebrale, provocando la sua morte cerebrale. In aula, un consulente tecnico ha mostrato i colpi su un manichino per ricostruire l’aggressione.

Mjeshtri, che quella notte lavorava in nero, ha chiesto scusa durante il processo, affermando di non aver mai voluto un esito così tragico. I suoi legali hanno commentato che, nonostante la soddisfazione per la derubricazione dell’accusa, la pena di 12 anni è comunque alta per un omicidio preterintenzionale e valuteranno l’eventualità di un appello. Dall’altra parte, i legali della famiglia Tucci hanno espresso il loro rammarico per la mancata condanna per omicidio volontario, pur accettando la sentenza.