La campagna olivicola nel Riminese presenta segnali incoraggianti, come evidenziato da una recente indagine condotta da Confagricoltura tra i propri associati. I risultati mostrano una ripresa sia in termini di qualità che di quantitativi di prodotto, che sono tornati a livelli soddisfacenti dopo un periodo difficile.
Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, ha espresso soddisfazione per l’andamento della raccolta, sottolineando come le alte temperature estive abbiano, paradossalmente, giovato alla coltivazione dell’olivo. Le condizioni climatiche hanno ostacolato la proliferazione della mosca dell’olivo, un temuto parassita. Con temperature che hanno raggiunto anche i 40 gradi ad agosto, il fenomeno è stato in gran parte contenuto, sebbene alcune problematiche siano emerse nelle ultime settimane.
Le recenti precipitazioni hanno, inoltre, avuto un effetto positivo, interrompendo il caldo intenso e prevenendo potenziali danni da siccità, come evidenziato da Nicola Pelliccioni, presidente della Consulta di Confagricoltura Rimini. “Questa situazione è stata in gran parte evitata, consentendo ai quantitativi di tornare ai livelli del 2021,” ha dichiarato.
Ora, Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini pone l’accento sull’importanza di adeguare i costi di molitura, affinché soddisfino le esigenze degli agricoltori. “Ci auguriamo che, con l’aumento delle quantità lavorate, i costi possano essere gestiti in modo da supportare gli olivicoltori. Solo così potremo garantire una marginalità adeguata nella commercializzazione dell’olio,” ha concluso Carli.