Ravenna. Abusata durante lo stage, una diciassettenne lo scrive in un tema

Gli abusi subiti durante uno stage formativo di un mese per la scuola, li aveva rivelati solo in un tema.

“Hanno trovato delle scuse per toccarmi”, aveva scritto. La sua professoressa di italiano e storia, dopo avere corretto il compito, ne aveva parlato con lei e poi con il dirigente scolastico, il quale aveva infine segnalato il caso alla Procura.

Per quanto lamentato da una studentessa 17enne di un istituto superiore del Ravennate, a due giovani di 23 anni difesi dagli avvocati Gian Luigi Manaresi e Paola Converti e impiegati nella cucina di un locale sempre del Ravennate, è stato notificato nei giorni scorsi un avviso di conclusione indagine a firma del Pm Lucrezia Ciriello per violenza sessuale aggravata dalla minore età della studentessa, per uno dei due anche continuata. La vicenda è maturata a inizio anno anche se il caso è emerso solo in seguito alla correzione del tema.

La ragazzina, sentita dalla polizia, aveva confermato gli abusi, accaduti a suo avviso in parte nella cucina del locale e in parte su un’auto tra fine gennaio e fine febbraio. In particolare davanti agli investigatori dell’apposita sezione della squadra Mobile di Ravenna, aveva riferito i dettagli legati della vicenda. Aveva parlato pure di qualche battuta nei suoi confronti e di occhiate insistenti in ragione delle quali uno dei due si era giustificato con una frase laconica riferita all’abbigliamento di lei: “Mi hai istigato”.

In un’altra occasione uno degli indagati si era preoccupato che lo venisse a sapere la fidanzata di lui. La giovane in Questura aveva pure spiegato che di fronte al primo episodio, “non sapevo come comportarmi perché non mi era mai successo”. In particolare la faceva “stare male che neanche io sapevo come reagire, come rispondere”. E aveva “la paura che se avessi detto qualcosa di male, mi avrebbero potuto fare qualcosa”. E poi “ho scritto un tema”.

In seguito era stata sentita l’insegnante che aveva fatto emergere il caso dato che, almeno fino al tema, la 17enne non aveva praticamente detto nulla a nessuno, salvo qualche dettaglio a un’amica fidata. Di lei la prof aveva tratteggiato il quadro di una ragazza “vivace e spontanea” con la quale si era instaurato “un bel rapporto”.

In merito al tema rivelatore, aveva chiarito che la scuola, al termine dello stage, chiede agli alunni di scrivere della loro esperienza tra mansioni, difficoltà e cose nuove apprese. Ed era stato proprio grazie a ciò che lei aveva saputo che alcuni dipendenti di quel ristorante avevano approfittato della studentessa: nel tema, oltre ad avere riferito chiaramente cosa le fosse accaduto e perché si fosse sentita a disagio, la 17enne “non ha specificato chi fossero – aveva precisato la prof – ma ha detto solo che erano in cucina con lei”. A quel punto aveva deciso di parlarle di persona durante l’intervallo: e lì la studentessa le aveva raccontato di almeno un paio di episodi. Gli inquirenti ne hanno poi isolati quattro in totale.

Ansa