Nel rifugio sotto la rocca vivono accatastate centinaia di persone, al buio completo: mancano mezzi di illuminazione. L’altro ieri è nato un bimbo. Sul posto l’ha battezzato il canonico Baronio, l’apostolo di questo rifugio (28 settembre 1944).
Un luogo suggestivo, inserito di diritto tra le tappe del percorso della memoria che a Cesena ricongiunge i siti simbolo degli anni bui del secondo conflitto mondiale e della Resistenza. Protagonista assoluto della tre giorni di celebrazioni programmata dall’Amministrazione comunale di Cesena in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione della città sarà il rifugio di viale Mazzoni, utilizzato dai cittadini del centro nel corso dell’estate del 1944.
Con lo scopo di far conoscere ai cesenati, oltre che ai visitatori e agli appassionati di storia, questa galleria di 65 metri scavata nel colle della Rocca per ospitare circa 800 persone (290 posti a sedere), l’Amministrazione comunale nella mattinata di domani aprirà le porte del luogo progettato dall’ingegner Mario Tellerini nel 1937 per consentire a tutti di esplorare gli ambienti rimasti chiusi per alcuni anni e oggetto, di recente, di alcuni lavori di ripristino e valorizzazione.
Nel pomeriggio di sabato 19 ottobre, dalle ore 15:00 alle ore 18:00, si terrà l’iniziativa “Ad alta voce”, una lettura corale del diario di Don Leo Bagnoli “Aprile 1944, il passaggio del fronte a Cesena”. La città di Cesena, nel 1944, era difesa dai granatieri corazzati della novantesima tedesca, comandata dal leggendario generale Ernst Gunther Baade, e fu liberata dalle truppe anglo-canadesi il venerdì 20 ottobre 1944. La città, attaccata dal cielo sembrava scomparire sotto terra e la guerra costringeva a una vera e propria segregazione nei rifugi, nelle cavità della terra. È lo stesso don Bagnoli a indicare alcuni dei rifugi più frequentati dai cesenati del tempo: il tunnel sotto il Monte Sterlino, la galleria del vecchio acquedotto con ingresso da via Fattiboni e via Garampa, i rifugi di piazza Bufalini, e delle scuole elementari di via Sacchi e Chiaramonti, del palazzo delle Poste di via Verdoni, al Foro Annonario, e del palazzo merci in viale Mazzoni. A questi si aggiungono poi le ampie cantine del monastero del Monte o altri edifici come l’Osservanza, i Cappuccini, Santa Cristina e il Seminario.
Le altre iniziative della giornata di sabato 19 ottobre. Dalle ore 10:30 nell’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana si terrà la proiezione del documentario “Cesena 1944” e un ricordo per Oddino Montanari a cura dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Forlì-Cesena. nell’ambito della stessa mattinata si ricorderà inoltre Oddino Montanari e si terrà la premiazione del concorso fotografico per le scuole “La Liberazione ci riguarda”.
Nel pomeriggio spazio al trekking urbano aperto alla cittadinanza “Sui luoghi della resistenza e della liberazione di Cesena” a cura dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Forlì-Cesena. Appuntamento dalle ore 14:30 alle ore 16:30 con partenza e ritrovo presso il Loggiato Comunale di Piazza del Popolo. Evento gratuito su prenotazione fino ad esaurimento posti (max 25 persone). Per prenotare contattare l’Istituto Storico ([email protected]).
Le celebrazioni proseguiranno nella giornata di sabato e nella giornata di domenica. La programmazione integrale è reperibile sul sito del Comune di Cesena: https://www.comune.cesena.fc.it/novita/liberazione-cesena-2024/.