La manifestazione organizzata da ” Non una di meno ” a Roma ha portato in piazza 150 mila persone all’insegna di: siate libere, siate autonome e autosufficienti, siate padrone di voi stesse, siate voi a decidere cosa è meglio per voi.
Il grande successo della manifestazione evidenzia che i cambiamenti culturali avvengono lentamente perché bisogna abbattere stereotipi e sovrastrutture consolidate nei secoli. E’ dunque normale che trovino resistenze, ma la lotta delle donne è sempre più affiancata e sostenuta dagli uomini e così si aprono spazi di confronto pubblico che consentiranno un nuovo avanzamento e nuove condivisioni. Anche la parte conservatrice condividerà sempre più le ragioni del cambiamento, gridato a gran voce, di fronte alla continua violenza contro le donne.
Si renderà conto che aumentare le pene non serve e che invece è necessaria una insistente e argomentata azione educativa. Infatti, è vero che il massimo della violenza di genere è il femminicidio che, tra l’altro, riguarda per più della metà dei casi gli ex compagni, ma il tentativo di negare o controllare la libertà della donna riguarda anche le molestie, gli insulti, le pressioni, le aggressioni, le lesioni corporali, la verifica del cellulare ecc. Da tutto ciò emerge la necessità dell’educazione sentimentale nella scuola e nella famiglia.
Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, dopo la sua rielezione ha detto:” Non possiamo lasciare un’Europa migliore se troppe donne non riescono a sentirsi parte di essa. Troppe donne vengono maltrattate, picchiate e uccise nella nostra Europa. Lottano per i diritti, guadagnano meno degli uomini, hanno paura. Questa deve diventare la loro Europa”.
Condivido questa significativa espressione e sostengo che legiferare è complicato e non basta, mentre educare è semplice e ha efficacia.
Emilio Della Balda