La pioggia cade e l’aria rimane mite; quando smette, l’aria diventa ancora più calda. Non c’è mai stato un ricambio effettivo della massa d’aria. È come se fossimo avvolti da una spugna che, una volta strizzata, torna a saturarsi completamente. Abbiamo bisogno di un’aria più fredda e secca.
Le piogge abbondanti sono dovute al fatto che, recentemente, il Mediterraneo ha attirato una notevole quantità di vapore tropicale attraverso i cosiddetti Atmospheric Rivers. Possiamo considerare il Mediterraneo un raccoglitore naturale di acqua precipitabile. Questo fenomeno è uno degli effetti del fronte polare basso tipico di ottobre. Talvolta, questa dinamica su larga scala ha catturato anche l’umidità residua di ex uragani come Kirk e Asley.
Piove di più proprio quando il fronte polare, o le correnti occidentali perturbate, scorrono a latitudini più basse rispetto alla media, a causa di blocchi atmosferici, prendendo di mira il Mediterraneo. Con essi arrivano i fiumi atmosferici e masse d’aria estremamente umide e ricche di vapore acqueo, spesso tropicali o sub-tropicali, che oggi sono molto più ricche di vapore rispetto al passato, poiché la troposfera e i mari sottostanti risultano essere più caldi…
Roberto Nanni