Che distanza c’è fra la parola “deportazione” e la parola “modello”?
Non so, mi sembra incalcolabile.
Ma, soprattutto, nel caso dei migranti in Albania, mi sembrano parole inascoltabili.
Indecenti anche.
Mi sembrano parole senza pensiero.
Parole senza significato.
Parole orrende. Prive di senso.
Capaci solo di titillare gli istinti peggiori e come diceva Gaber: regalarci l’ignoranza.
Per la leader in Italia dei socialisti e democratici europei e’ “deportazione” quello che il socialista albanese Rama sta facendo con il consenso della commissione europea guidata dai socialisti europei e dai popolari, non dai nazisti di Afd.
Cioè, per la Schlein i nazisti che “deportano” sono i socialisti albanesi ed europei con i democristiani tedeschi e con la condivisione dei laburisti inglesi?
Ma per la miseria! Questa è la leader della sinistra italiana che vuole diventare Presidente del Consiglio?
Modello. Modello? Scusate per il socialismo europeo e per il popolarismo europeo le celle di metallo con le sbarre per i migranti raccolti in mare fra quelli che non sono morti sono un “modello”?
Capisco se mi dicessero che sono, sarebbero, una emergenza, dolorosa, disumanizzante e disumana, toppa, toppe, mentre si cerca di fare cose più serie e più politiche e più umane. Capirei.
Capisco anche che se non fai cose dure, anche con qualche grado di cinismo, anche, poi succede come in Germania che i nazisti arrivarono davvero. Davvero. Cara Schlein.
Ma modello? Porca miseria, modello?
Mamma mia.
Sergio Pizzolante