L’ASTROLABIO – “Una Opportunità sottovalutata” … di Augusto Casali

L’ex Segreterario di Stato Augusto Casali

In questa epoca di incertezze di natura internazionale e di trasformazione tecnologica, politica e sociale, il nostro Paese, che un tempo non troppo lontano non avvertiva il peso di certe problematiche sorte con la globalizzazione, si è trovato forse impreparato in un primo momento e successivamente ha dovuto modificare la sua impostazione consolidatasi nel tempo.

Il Bilancio dello Stato lascia dunque ormai poco spazio per gli investimenti, che potrebbero aiutare notevolmente l’economia sammarinese, poiché è oggi davvero minimo a causa delle notevoli risorse che vengono assorbite dalla spesa corrente. Il caro vita, il debito pubblico, le spese per attività clientelari e per manifestazioni senza senso, contribuiscono poi a fare il resto e a rendere la situazione non troppo agevole.

Allora credo che uno degli interrogativi che dovrebbero porsi le forze politiche sammarinesi, sia di maggioranza che di opposizione, è come reperire nuove, preziose risorse, attraverso iniziative che non siano solo le tasse, in quanto il cittadino non può essere spremuto come un limone, pena veramente l’inceppamento della catena economico-sociale.

Da molti anni, il sottoscritto e il partito di riferimento, stanno sottoponendo, assolutamente inascoltati, la necessità di uno studio approfondito sulla possibilità di attivare il diritto ad avere la nostra dogana commerciale, per poter valutare costi e benefici di una tale iniziativa. Troverete questa posizione nei nostri programmi elettorali, non mi invento nulla.

  Nel 2008, essendo al Governo, ho proposto la questione nel Congresso di Stato, il quale, con i suoi tempi, ha valutato e ha deliberato la composizione di un gruppo di lavoro, ma se ci sia stato poi un esito definitivo dell’attività svolta personalmente non saprei dire e comunque sono certo che nell’Esecutivo non se ne è più parlato, d’altronde c’era sempre qualcosa di più “importante” di cui discutere.

Anni addietro, con una delegazione del Partito Socialista ci recammo in Andorra, ricevuti dai Socialisti andorrani. Ebbene in quella visita chiesi di poter parlare con il responsabile delle Dogane, che era anche il Direttore dell’Ufficio Tributario. L’incontro avvenne e non ero il solo presente. Ebbene dall’interessante ed esaustivo confronto emerse un dato: il 65% del bilancio di Andorra proveniva dalle entrate doganali.

Ciclicamente questa opportunità riaffiorava nella mia mente e così, una decina di anni fa sono venuto in possesso di una approfondita analisi svolta proprio sul tema dogana, dalla quale emerge che l’Accordo di Cooperazione e Unione Doganale   firmato con la Comunità Europea nel 1991, contiene alcune peculiarità proprie, tra le quali il riconoscimento delle merci sammarinesi come merci comunitarie. L’Accordo esprime inoltre aspetti favorevoli che non sono mai stati resi operativi e tra questi il diritto ad eseguire le operazioni doganali per le merci in arrivo dai paesi extra -CEE, ancora oggi delegato alle dogane italiane, direttamente sul territorio della Repubblica di San Marino da parte degli organi competenti.

L’analisi prende poi in esame la possibile evoluzione della cosa sul piano organizzativo, individua le procedure; elenca costi e vantaggi per San Marino. Ovviamente molto dipende dall’operatività della eventuale struttura doganale, ma già all’epoca, ipotizzando l’intero dazio senza retrocessione alla dogana italiana (25%), ogni anno entrerebbero nelle casse dello Stato Sammarinese un altro 1.500.000,0 euro.

Questa, a grandi linee, l’analisi dello stato delle cose e delle possibili loro evoluzioni. Ora io non so se il taumaturgico Accordo di Associazione all’U.E. si fa carico anche del problema delle dogane, prima o poi lo scopriremo noi cittadini, ma mi auguro che uno stato di cose già attuabile oggi non si sia complicato.

Ma aldilà di ogni altra considerazione mi chiedo come sia stato possibile trascurare per tanti anni una opportunità simile e perchè i richiami alla problematica, ripetuti nel tempo, da posizioni di Governo e dall’opposizione, siano stati sottovalutati e fatti cadere nel vuoto. Alla fine, forse, dopo uno studio serio sarebbe potuto anche emergere l’impossibilità di attuare la dogana commerciale a San Marino e se così fosse stato tutti ne avremmo preso atto su dati di fatto incontrovertibili, ma così non è stato. 

Piuttosto nel tempo ne viene fuori una immagine di comprimari un po’ superficiali chiamati a compiti forse troppo grandi per loro; distratti dall’apparire piuttosto che dall’essere per perseguire concretamente gli interessi della Comunità Sammarinese, e questo, mi si darà atto, è sconfortante!

Augusto Casali