La nuova caccia all’ebreo … di Sergio Pizzolante

La nuova caccia all’ebreo e’ il titolo dell’ultimo libro di Pier Luigi Battista. Lo prendo in prestito.
Racconta quel che sta avvenendo e che chi non vede non vuol vedere. O, peggio, non sa vedere.
Perché se non vuoi vedere e sai, sei pericoloso ma è un pericolo che so combattere, se non sai vedere e scagli sampietrini e pali della segnaletica stradale contro i poliziotti o urli il tuo odio contro gli ebrei inneggiando al
7 ottobre ultra nazista, oltre nazista, più che nazista, di Hamas, mi viene lo sconforto.
Lo sconforto, perché quello è anche il mio fallimento, il fallimento di aver coltivato nel mio ventre l’ignoranza, inconsapevolmente( forse) nazista, nazi-comunista, la rivoluzione al contrario dei ricchi annoiati contro i poveri cristi, la rivoluzione delle pance piene e gonfie contro la ragione e i cuori, fra i ragazzi che nulla sanno, nulla capiscono, nulla intendono.
L’ignoranza che è anche nel nostro
ventre e che sara’ dura, durissima, espellerla.
Il Foglio ha pubblicato ieri centinaia, migliaia, di episodi di caccia all’ebreo nel mondo, Battista ne ha raccontato diffusamente, nel suo libro, il mondo che va( di nuovo)a caccia degli ebrei, Giuliano Ferrara ha scritto del libro drammatico di Sharon Nizza che racconta il 7 ottobre e Israele, Paese fortissimo e debolissimo e drammaticamente solo. E fragile.
Non è( solo) contro Israele, e’ contro l’ebreo, non è una reazione, è l’azione violenta di una ideologia che esce, riesce, dalle viscere della terra e dell’uomo senza memoria e dal nostro ventre molle.
Una ideologia fumosamente nazi-comunista, totalitaria, traversale a destra e a sinistra, ma con tendenze più marcate a sinistra e che però confonde destra e sinistra, come si confondeva ai tempi del fascismo e poi del nazismo, nello stesso modo, con un aggravante che la rende ancora più rivoltante, perché allora, ai tempi dei totalitarismi, non si era ancora conosciuto il totalitarismo.
E’ una ideologia, che ancora una volta trova nell’ebreo il nemico simbolico per l’esercizio violento verso la libertà, la democrazia, la ragione, l’Occidente, il capitalismo, l’Europa, l’America, noi.
L’ebreo come simbolo della ricchezza che non ho. E della quale voglio appropriarmi con odio e violenza.
L’ebreo come simbolo di quello che non sono, che non ho e che voglio avere, con ogni mezzo, eliminandolo con mezzi estremi.
Il nemico, l’ebreo o l’Occidente, è lo stesso, costruito come simbolo assoluto di ogni male per sostenere, con le camere a gas o con l’impiccagione delle ragazze iraniane o con la mortificazione e l’umiliazione e l’uccisione delle ragazze afghane o le fosse comuni in Ucraina o gli stupri e lo sventramento delle madri nei Kibbutz , l’ebreo portato come trofeo nelle piazze inneggianti di Gaza, l’ebreo, l’Occidente, il male assoluto delle dittature che combattono il mondo libero fuori casa loro e il desiderio di libertà a casa loro.
E’ tutto qui.
Si dice che la reazione di Israele sia eccessiva.
Qualcuno lo dice in buona fede.
Lo dico anche io.
Ma lo può dire chi è amico di Israele e degli ebrei.
Si è eccessiva caro amico.
Non lo possono dire coloro che inneggiano al 7 ottobre. No loro no.
Non lo possono dire le piazze del “dal fiume al mare”. No loro no.
Non lo possono dire i giovani ignoranti delle università di tutto il mondo che formano alla disinformazione. E all’ignoranza.
Non lo possono dire coloro che vogliono la resa degli ucraini.
Non lo può dire chi non ha mai manifestato contro il massacro nei kibbutz socialisti e filo palestinesi.
Non lo possono dire gli intellettuali ignoranti nei talk infiltrati dai putinisti italiani.
Non lo possono dire quelli che non hanno mai manifestato o fatto almeno una omelia nelle piazze o nelle chiese italiane, a favore delle ragazze iraniane.
No loro no.
Loro no.
Eccessiva si.
Ma immaginate un paese piccolo quanto, tipo, la Lombardia, ad esempio, assediato da popoli vicini come, tipo, gli emiliani romagnoli, i piemontesi, i veneti, gli svizzeri, i francesi, i tedeschi, gli austriaci, alleati di un grande paese canaglia, che volessero cancellare dalla faccia della terra i lombardi. I lombardi della Lombardia e del resto del mondo.
Immaginate, per un attimo, una cosa così surreale e impensabile ma che è reale e pensata in medio oriente.
Immaginate.
Eccessiva, si, vista dai nostri salotti, lombardi o romagnoli, la vediamo così.
Sergio Pizzolante