Israele-Hamas, Qatar: “Da domani tregua e primi 13 ostaggi liberi”

L’intesa prevede che 50 persone vengano rilasciate nell’arco di quattro giorni di cessate il fuoco. Netanyahu: “Tireremo fuori ostaggi, poi andremo avanti” . Israele conferma: “Ricevuta lista preliminare ostaggi che saranno rilasciati”

La tregua nella Striscia di Gaza inizierà domani mattina alle 7 ora locale, le 6 in Italia e durerà 4 giorni. Lo ha annunciato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majid bin Mohammed al-Ansari, citato dalla tv al-Jazeera, aggiungendo che “domani intorno alle 16”, ora locale, sarà rilasciato il primo gruppo di ostaggi nella Striscia di Gaza, composto da 13 tra donne e bambini. Gli ostaggi rilasciati da Hamas saranno consegnati alla Croce Rossa e alla Mezzaluna Rossa.

Secondo Majid bin Mohammed al-Ansari, l’intesa prevede che 50 persone vengano rilasciate nell’arco di quattro giorni di tregua, durante i quali “verranno raccolte informazioni” sugli ostaggi ancora rimasti nell’enclave palestinese. Il portavoce ha precisato che si sono conclusi i contatti con tutte le parti ed i mediatori e che sono stati consegnati gli elenchi con i nomi di coloro che verranno rilasciati.

La tregua riguarderà sia la parte settentrionale che quella meridionale della Striscia di Gaza. “Durante i quattro giorni – spiega ad ‘Al Jazeera’ – verranno raccolte informazioni sugli ostaggi rimasti per valutare la possibilità di rilasciarne un numero maggiore e prolungare così la durata di questa tregua”. Le linee di comunicazioni, aggiunge, “resteranno aperte e qualsiasi violazione sarà segnalata”

L’ufficio del primo ministro israeliano ha confermato di aver ricevuto una lista preliminare degli ostaggi che dovrebbero essere rilasciati venerdì. I funzionari stanno controllando i dettagli della lista e sono attualmente in contatto con tutte le famiglie. Lo riferisce ‘Haaretz’.

Hamas conferma

Tutte le operazioni militari da parte nostra si fermeranno quando domani inizierà la tregua“, confermano le Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, aggiungendo che 200 camion di aiuti umanitari e forniture mediche e quattro camion carichi di carburante e gas da cucina entreranno ogni giorno di tregua in tutte le zone della Striscia di Gaza. Gli aiuti entreranno “immediatamente” dopo l’entrata in vigore della tregua. “Speriamo che ne entrino la maggior quantità possibile”, ha aggiunto il portavoce, riferendosi agli aiuti.

Durante la tregua, gli aerei di Israele cesseranno di volare sulla Striscia di Gaza per 6 ore al giorno, dalle 10 alle 16 (dalle 9 alle 15 ora italiana), ma l’accordo riguarda solo Gaza City ed il nord, hanno indicato le Brigate al-Qassam.

Il portavoce di Hamas, Osama Hamdan, ha quindi ringraziato il Qatar e l’Egitto per la loro assistenza nella mediazione dell’accordo di tregua e ha incolpato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per il ritardo nell’esecuzione dell’accordo, dicendo che avrebbe dovuto essere concordato “più di 10 giorni” fa. Tuttavia, Hamdan ha spiegato ad ‘Al Jazeera’ che “spera” che la pausa di quattro giorni vada avanti senza complicazioni. Ma, ha detto, mentre vede positivamente la pausa temporanea, “l’unica cosa che renderà la nazione palestinese soddisfatta è la fine dell’occupazione e la fine dell’attacco israeliano a Gaza”. Pertanto, ha aggiunto, il cessate il fuoco “non è la fine della strada”.

Netanyahu: “Tireremo fuori ostaggi, poi andremo avanti”

Israele spera “di tirare fuori i suoi ostaggi”, ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, nel corso di un incontro con il ministro degli Esteri britannico David Cameron. “Non si tratta di una cosa priva di sfide ma dobbiamo, speriamo di tirare fuori questo primo gruppo e poi siamo impegnati a tirare tutti fuori”. Israele, ha poi proseguito “porterà avanti i suoi obiettivi di guerra e cioè sradicare Hamas, perché Hamas ha già promesso che lo rifarà ancora e ancora e ancora. Sono un culto terroristico genocida”.

Idf impedirà ritorno civili a nord di Gaza durante cessate il fuoco

Intanto, riferisce Haaretz, l’esercito israeliano si sta preparando alla realizzazione dell’accordo mantenendo particolare enfasi sulla separazione fra il nord e il sud della Striscia di Gaza, anche per evitare che operativi di Hamas tornino nella parte settentrionale. Le Idf si sono munite di “equipaggiamento per il controllo della folla” per impedire il ritorno a nord di civili sfollati a sud. Non è ancora stato deciso se l’esercito continuerà o meno le attività all’interno di ospedali o altri luoghi sensibili.

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