DISSESTO IDROGEOLOGICO, CON DE PASCALE NON CAMBIERA’ NULLA
Le recenti dichiarazioni di De Pascale sul dissesto idrogeologico del territorio e sui fallimenti nella gestione della Giunta Bonaccini, consegnano all’argomento ancora più centralità in questa campagna elettorale.
Il tema ci riconduce a quello dei candidati, Petitti e De Pascale, che sapendo quanto sia stata negativa la gestione della Regione in questi anni si presentano come antitetici, prendendo platealmente le distanze dalla relativa classe dirigente: esattamente la loro, esattamente quella con cui i cittadini emiliano romagnoli avranno a che fare in caso di un altro governo targato PD e sinistra. La stessa che ha preso decisioni in termini urbanistici che si sono rivelate veri e propri lacci, stridenti e in antitesi, spesso veri ostacoli, rispetto a quegli interventi necessari lungo in corsi d’acqua e sui loro margini, che non sono stati progettati seguendo le leggi della natura ed oltre a questo si aggiungono le gravissime carenze patite dai nostri territori in tema di manutenzione. Stiamo parlando della stessa governance che nel 2009 ha riunito i Consorzi di Bonifica ed ha creato anche nel campo dell’acqua, bene ultra prezioso, l’area vasta, nuovamente a discapito della Provincia di Rimini ed in aggiunta con un presidente del ravennate, così come accade per il Canale Emiliano Romagnolo. Da sottolineare che l’attività del consorzio è quella di fornire l’acqua proveniente dal CER ai potabilizzatori di Ravenna NIP1 e NIP2 gestiti da Romagna Acque società delle Fonti S.p.A.. Il tema acqua sta diventando “Ravenna centrico”. Ormai la Provincia di Rimini si è trasformata da esportatrice a compratrice di acqua ed oltre a questo potrebbe subire un prolungamento del CER da Cesena a Cattolica, con conseguente intercettamento delle acque di Ridracoli e conseguenze economiche importanti a danno di cittadini e imprese. Il PD non ha scuse e le parole dei candidati sembrano quelle di una classe dirigente pienamente in linea con i dettami del partito. Tanto più che prendono sì le distanze dai disastri commessi dalla Giunta Bonaccini in tema di dissesto e gestione del territorio, ma propone di risolvere le situazioni con soluzioni paradossali chiedendo magari più soldi che poi non verranno utilizzati, così come dichiarato dalla Corte dei Conti, o in alternativa creare addirittura un altro ente, magari per piazzarci qualche fedelissimo di partito, pagato dai cittadini. Tutto già visto: il solito cortocircuito dei controllati che controllano i controllori che controllano i controllati.
Davide Frisoni e Monia Guidi
Candidati Forza Italia Elezioni Regionali