Corso di laurea in Medicina, l’abolizione del test d’ingresso dall’anno accademico 2025-2026

Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha annunciato un’importante svolta nell’accesso al corso di laurea in Medicina: l’abolizione del test d’ingresso, con un percorso graduale ma definitivo verso la fine del numero chiuso. L’annuncio è stato fatto durante un intervento in Senato, in cui Bernini ha illustrato le linee guida della riforma che entrerà in vigore a partire dall’anno accademico 2025-2026.

Abbiamo abolito il test di Medicina con un provvedimento che ci consentirà di ridurre l’impatto del numero chiuso progressivamente ma inesorabilmente”, ha dichiarato il ministro. Il nuovo modello prevede una transizione verso un sistema di accesso più inclusivo e sostenibile, mantenendo al contempo una programmazione che garantisca la qualità della formazione e l’adeguato inserimento degli studenti nelle strutture universitarie.

Bernini ha spiegato che una commissione consultiva è già al lavoro presso il ministero per definire i dettagli della riforma, in parallelo con i lavori parlamentari. “Farò di tutto per rispettare i tempi previsti”, ha aggiunto, sottolineando che l’obiettivo è avviare il nuovo sistema entro il semestre autunnale dell’anno accademico 2025-2026.

Con l’abolizione del test di ingresso, il nuovo sistema potrebbe prevedere un accesso libero al primo anno, seguito da un meccanismo di valutazione progressiva basato sul rendimento accademico. Questo approccio consentirebbe a un maggior numero di studenti di accedere inizialmente agli studi medici, limitando il numero di posti solo a chi dimostrerà un’effettiva capacità di proseguire il percorso.

La riforma è stata accolta con interesse, ma anche con qualche perplessità. Se da un lato si celebra l’apertura a un numero maggiore di aspiranti medici, dall’altro si sollevano dubbi sulla capacità delle università italiane di gestire un possibile aumento esponenziale di iscritti.

Il ministro Bernini ha però assicurato che il processo sarà attentamente monitorato e calibrato, per evitare che l’ampliamento degli accessi comprometta la qualità dell’insegnamento e la preparazione degli studenti.

Questa riforma rappresenta un passo significativo verso un sistema educativo più inclusivo, che potrebbe rispondere alla crescente domanda di personale medico in Italia e all’estero. Tuttavia, il successo del nuovo modello dipenderà dall’implementazione concreta delle misure e dalla capacità delle università di adeguarsi a un panorama in rapida evoluzione.

L’abolizione del test di Medicina segna un cambiamento epocale per il sistema universitario italiano, ponendo le basi per una formazione medica più accessibile e orientata alle esigenze del futuro.