Consiglio Grande e Generale, sessione 25-26-27-28-29 novembre – Gli interventi di lunedì 25 novembre, pomeriggio

I lavori del Consiglio Grande e Generale cominciano dal comma 1 dedicato alle Comunicazioni. In apertura spazio ad alcune considerazioni e riflessioni dedicate alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. 

“Di fronte a crimini così efferati, ci si sente impotenti – dice Aida Maria Adele Selva (PDCS) -. La violenza di genere non accenna a diminuire, il quadro è sconfortante, abbiamo il dovere di continuare a lavorare per cambiare la realtà. Anche il silenzio uccide le donne. Silenzio dovuto ai pregiudizi, all’indifferenza. Dev’esserci lo sforzo quotidiano di tradurre nei comportamenti di vita ciò che si afferma”.

Per Giulia Muratori (Libera) “la violenza dev’essere combattuta prima di tutto culturalmente, attraverso prevenzione e sensibilizzazione. Dobbiamo impegnarci nel fornire ai ragazzi gli strumenti necessari per comprendere e contrastare i fenomeni della mascolinità tossica e dei comportamenti manipolatori”.

Giovanni Francesco Ugolini (PDCS) rammenta che ci sono “dati allarmanti. Nel mondo una donna su tre ha subito violenza fisica o psicologica”. 

Il Segretario di Stato Mariella Mularoni elenca i dati forniti dall’Authority pari opportunità. “Nel 2024 numerosi sono stati gli interventi: 37 interventi della Gendarmeria, 46 casi gestiti direttamente dall’Ufficio violenza di genere contro minori, 17 gli interventi della polizia civile, 56 segnalazioni pervenute all’Ufficio salute mentale, il Servizio tutela minori ha ricevuto 21 segnalazioni, e preso in carico 14 nuovi casi” “Oggi – conclude – assistiamo ad un cambiamento nella percezione del fenomeno: si ha più coraggio nel denunciare”.

Rileva Miriam Farinelli (RF): “E’ necessario creare una rete di strutture e professionisti per la prevenzione. Servono professionisti formati in grado di rilevare situazioni disfunzionali avviando la donna verso percorsi di cura e salvaguardia. Il personale di salute deve avere le competenze per farlo. Molte donne temono la vittimizzazione secondaria, cioè di passare loro stesse come la causa della violenza”

“Il miglior modo per celebrare questa giornata è ricordare il Decreto approvato nella scorsa sessione – aggiunge Milena Gasperoni (PSD) -. Abbiamo introdotto in questo Paese il reato delle molestie sessuali. Dobbiamo proseguire con fatti concreti. Da anni celebriamo questa giornata, purtroppo assistiamo ad una recrudescenza del fenomeno”.

“Parliamo spesso di denatalità e di tematiche complesse cercando di trovare soluzioni con leggi che a volte non tengono conto della realtà – è la riflessione di Lorenzo Bugli (PDCS) -. Molti dei nostri ragazzi stanno intraprendendo una sorta di fuga verso altri lidi che offrono opportunità migliori: su questo la politica deve cominciare a ragionare. Leggi e iniziative per far sì che i nostri giovani trovino in questo Paese il vero senso della loro vita”. 

Michela Pelliccioni (D-ML) si sofferma sul problema dell’emergenza abitativa. “Non possiamo trattare il problema dell’emergenza concentrandoci solo sull’edilizia sociale, ma attraverso un percorso di medio lungo termine che tenga conto di tutte le problematiche come mutui e caro affitti. Tutte queste fasi vanno prese in considerazione in maniera coordinata”. Invita quindi ad una riflessione legata “alla legge benefit” con un “piano che deve coinvolgere le aziende del territorio, ma anche le parti sociali e gli enti ecclesiastici”. Annuncia un ordine del giorno “per implementare la legge quadro in materia di società benefit con iniziative mirate al superamento delle criticità legate all’emergenza abitativa; per chiedere l’elaborazione di un piano a medio lungo termine per la riorganizzazione delle politiche abitative con diversificati tavoli di lavoro”. 

Matteo Casali (RF) si sofferma sul tema della gestione dei rifiuti e rintuzza le polemiche tra Repubblica Futura e il Segretario di Stato Stefano Canti.  “L’empasse si protrae a causa dell’indecisione dimostrata malgrado le promesse elettorali del Segretario Canti. Malgrado l ‘ingente quantità di denaro pubblico. C’è un disavanzo nei costi di gestione, ma anche un evidente mancato conseguimento dei risultati attesi per quanto riguarda la differenziazzione dei rifiuti. Si registra anche una flessione nelle aree soggette alla raccolta porta a porta. Il recente studio Esper indica che il porta a porta non solo consentirebbe una più elevata percentuale di differenzizzazione, ma anche una costi inferiori alla raccolta in strada, dato opposto alla relazione Marsetti – Ecogeo”. 

Matteo Rossi (PSD) sollecita una riflessione sulla riforma del diritto di famiglia. Dobbiamo rilevare che la maggior parte delle violenze domestiche avviene nell’ambito delle mura domestiche. Nei giorni scorsi sono uscite linee guida scaturite da un protocollo bilaterale firmato da Tribunale e avvocatura. Le linee guida tirano in ballo la politica. Ci sono ambiti che vanno sicuramente riformati. Mi auguro che questo parlamento possa intervenire in maniera incisiva in quello che è il diritto di famiglia non solamente per quanto riguarda i bonus. Altro aspetto importante è andare a creare l’affidamento congiunto”.

Mirko Dolcini (D-ML) si sofferma sull’accordo di associazione con l’Ue. “Non sono contrario all’accordo, ma ritengo comunque fondamentale una iniziativa referendaria legata alla ratifica che parta dai consiglieri. Non stiamo decidendo le sorti personali di noi stessi, ma le sorti di uno Stato secolare. Se siamo tutti d’accordo, perché la popolazione dovrebbe fare una scelta diversa? Il Paese va governato democraticamente, non comandato”.

Maria Katia Savoretti (RF) si riallaccia alla vicenda legata alla “chiusura di una nota attività di ristorazione Non è possibile che per anni non siano stati versati i contributi dei dipendenti. Non è concepibile che l’azienda risulta debitrice nei confronti dello Stato dal 2020 e che da allora non si sia fatto nulla. Chi doveva fare i controlli, li ha fatti?”

Evidenza Gaetano Troina (D-ML): “A livello globale, ci pare sempre più evidente che la diplomazia non sta raggiungendo i risultati sperati. Tutti continuiamo a ribadire la necessità di porre fine ai conflitti, ma non vediamo risultati. Abbiamo chiesto un aggiornamento rispetto alla posizione tenuta da San Marino su questo tema. Non possiamo più rimanere a guardare, abbiamo il diritto di far sentire la nostra voce negli organismi internazionali”.

Giovanni Zonzini (Rete) torna sull’emergenza casa reputando insufficienti e parziali alcuni degli interventi annunciati nei giorni scorsi dal Congresso di Stato. “Si batte molto sulla questione dell’edilizia popolare. Non abbiamo nessuna contrarietà. Essa però è funzionale per fasce residuali di popolazione. Dunque in questo modo andiamo a risolvere il problema per un numero molto ristretto di persone. Ma quello che contesto, in questo vostro ragionamento, è che voi suggerite inserire in un contesto di assistenzialismo il lavoratore medio di questo Paese. Vi invitiamo dunque a diversificare gli interventi. La casa popolare va bene, ma non può essere questa la risposta a livello generale per tutti cittadini. Dunque vanno affiancati alcuni interventi fiscali per spingere le società a immettere sul mercato immobili tenuti deliberatamente sfitti”. Dice Nicola Renzi (RF): “Ci ritroviamo ancora di fronte al fatto che cittadini che portano avanti le loro battaglie rischiano di dover subire delle rappresaglie. Un conto è lo scontro tra i partiti, altre sono le ripicche per impedire a qualcuno di esprimere le proprie idee. Su questo saremo attentissimi”. 

Sul tema dell’emergenza casa, sottolinea il Segretario di Stato Matteo Ciaccia “il Congresso di Stato ha agito fornendo già delle prime risposte, ha avviato un primo ciclo di incontri su un testo normativo che conterrà norme di revisione sui mutui prima casa e interventi anche per le politiche degli affitti. Ma saremo aperti certamente a qualsiasi tipo di contributo”. 

Nel finale spazio all’intervento del Segretario di Stato Federico Pedini Amati: Le violenze sono di tanti tipi. Purtroppo anche la PA non sempre ha denunciato queste molestie. So di situazioni non riportate in tribunale. Me ne dispiaccio”. Rispetto alla “questione dell’edilizia sociale: si vuole per forza fare una grande confusione. Ci sono dei terreni edificabili. Ci sono degli immobili già edificati, ad esempio ad Acquaviva: su quelli ci stiamo concentrando in modo da avere disponibili alcuni appartamenti. 

 

Di seguito una sintesi degli interventi

Comma 1 – Comunicazioni

Aida Maria Adele Selva (PDCS): Oggi ricorre il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Di fronte a crimini così efferati, ci si sente impotenti. La violenza di genere non accenna a diminuire, il quadro è sconfortante, abbiamo il dovere di continuare a lavorare per cambiare la realtà. Anche il silenzio uccide le donne. Silenzio dovuto ai pregiudizi, all’indifferenza. Dev’esserci lo sforzo quotidiano di tradurre nei comportamenti di vita ciò che si afferma. Dobbiamo tenere alta l’attenzione per sradicare la violenza e le condizioni che la permettono. Dobbiamo aumentare gli investimenti nella prevenzione, promuovere progetti nelle scuole e non solo. Il Piano globale e il decreto delegato 161/2024 approvati di recente sono fattiva testimonianza dell’impegno che anche la nostra Repubblica mette in atto rafforzando gli strumenti esistenti. Donne, ragazze e bambine hanno bisogno di speranza e non devono sentirsi sole e abbandonate. 

Giulia Muratori (Libera): Siamo consapevoli che la strada da percorrere è ancora lunga. Uno degli aspetti fondamentali è il supporto alle istituzioni che si occupano di raccogliere e analizzare i dati sulla violenza. Solo con dati precisi potremo monitorare l’andamento del fenomeno. La violenza dev’essere combattuta prima di tutto culturalmente, attraverso prevenzione e sensibilizzazione. Dobbiamo impegnarci nel fornire ai ragazzi gli strumenti necessari per comprendere e contrastare i fenomeni della mascolinità tossica e dei comportamenti manipolatori. E’ un problema che minaccia l’intera società. In questa battaglia è nostro dovere coinvolgere soprattutto gli uomini. 

Giovanni Francesco Ugolini (PDCS): Possiamo insegnare ai nostri ragazzi che il rispetto non è un’opzione ma il fondamento di ogni relazione. Sono orgoglioso di condividere l’impegno portato avanti da USOP nel 2024 con una campagna di informazione e sensibilizzazione in occasione del 25 novembre. I nostri associati distribuiranno ai clienti un ciondolo con una scarpetta rossa simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Il ricavato di queste attività sarà devoluto all’Authority per le pari opportunità. I dati sono allarmanti. Nel mondo una donna su tre ha subito violenza fisica o psicologica. 

Miriam Farinelli (RF): E’ necessario creare una rete di strutture e professionisti per la prevenzione. Servono professionisti formati in grado di rilevare situazioni disfunzionali avviando la donna verso percorsi di cura e salvaguardia. Il personale di salute deve avere le competenze per farlo. Molte donne temono la vittimizzazione secondaria, cioè di passare loro stesse come la causa della violenza. Questo è inaccettabile. Ne approfitto per fare un riferimento sulla IV Commissione insediata da poco tempo. Abbiamo avuto un riferimento interessante sul progetto per seguire a domicilio gli anziani con equipe integrate. 

Segretario di Stato Mariella Mularoni: Abbiamo ascoltato l’udienza dell’Authority per le pari opportunità. Nel 2024 sono stati superati ostacoli normativi, sottoscritti vari protocolli, abbiamo potenziato la formazione. E’ stato adottato il Piano nazionale globale, oltre al decreto 161. Nel 2024 è stato attivato il centro di emergenza per accogliere le vittime di violenza. E’ stato attivato il portale web Agata.sm. Nonostante il nostro impegno, nel 2024 numerosi sono stati gli interventi: 37 interventi della Gendarmeria, 46 casi gestiti direttamente dall’Ufficio violenza di genere contro minori, 17 gli interventi della polizia civile, 56 segnalazioni pervenute all’Ufficio salute mentale, il Servizio tutela minori ha ricevuto 21 segnalazioni, e preso in carico 14 nuovi casi. Ma oggi assistiamo ad un cambiamento nella percezione del fenomeno: si ha più coraggio nel denunciare. Fin dalla tenere età dobbiamo insegnare il rispetto reciproco, la parità dei diritti: come istituzioni abbiamo il diritto e il dovere di intervenire. 

Milena Gasperoni (PSD): Il miglior modo per celebrare questa giornata è ricordare il Decreto approvato nella scorsa sessione. Abbiamo introdotto in questo Paese il reato delle molestie sessuali. Dobbiamo proseguire con fatti concreti. Da anni celebriamo questa giornata, purtroppo assistiamo ad una recrudescenza. L’unica cosa che possiamo fare è agire e dimostrare alla nostra cittadinanza dei fatti concreti. 

Michela Pelliccioni (D-ML): Non possiamo trattare il problema dell’emergenza concentrandoci solo sull’edilizia sociale, ma attraverso un percorso di medio lungo termine che tenga conto di tutte le problematiche come mutui e caro affitti. Tutte queste fasi vanno prese in considerazione in maniera coordinata. Io non credo che la soluzione dell’edilizia residenziale possa sempre essere l’unica risposta. Se trattiamo tutte le soluzioni in maniera unitaria credo non troveremo la risposta più efficace. Non mi invento niente di nuovo, ma ci sarebbe una possibilità legata alla legge benefit. Il piano deve coinvolgere le aziende del territorio, ma anche le parti sociali e gli enti ecclesiastici. E’ un tema che ha carattere d’urgenza e va trattato nella maniera più ampia possibile. Su mutui e affitti: dobbiamo inserire nelle norme anche a tutela degli affittuari, un fondo di solidarietà, prevedere degli organismi di mediazione. Abbiamo su questo tema predisposto un ordine del giorno per implementare la legge quadro in materia di società benefit con iniziative mirate al superamento delle criticità legate all’emergenza abitativa; per chiedere l’elaborazione di un piano a medio lungo termine per la riorganizzazione delle politiche abitative cn diversificati tavoli di lavoro. 

Lorenzo Bugli (PDCS): Questo è un Consiglio che riparte dopo la stagione dei Congressi. Sono ripartite le attività politiche dei partiti che hanno portato un contributo di cui noi consiglieri dobbiamo tenere conto. Da queste proposte sono pervenuti alcuni spunti fondamentali. Il maggiore pragmatismo e i minori personalismi. La politica deve mettersi a lavorare concretamente sui punti contenuti nel programma di Governo, tracciando una road map che auspico possa essere messa al centro del dibattito politico. Ho visto una grandissima partecipazione dei giovani nei vari congressi. Parliamo spesso di denatalità e di tematiche complesse cercando di trovare soluzioni con leggi che a volte non tengono conto della realtà. Molti dei nostri ragazzi stanno intraprendendo una sorta di fuga verso altri lidi che offrono opportunità migliori: su questo la politica deve cominciare a ragionare. Leggi e iniziative per far sì che i nostri giovani trovino in questo Paese il vero senso della loro vita. 

Barbara Bollini (PDCS): Il 25 novembre è una giornata per sensibilizzare e per riflettere su ciò che possiamo fare per contrastare la violenza di genere. Ringrazio tutti coloro che si impegnano durante l’anno. Ancora oggi però facciamo i conti con dati preoccupanti. Esprimo soddisfazione per l’approvazione del nuovo Piano che coinvolge tutte le associazioni e le realtà del settore per promuovere programmi di educazione e sensibilizzazione. E’ un grande passo in avanti e mi auguro che possa contribuire al cambiamento di cui quest’epoca necessita. 

Matteo Casali (RF): Vorrei relazionare su quanto emerso nel corso dell’ultima IV Commissione specialmente per quanto riguarda il tema della gestione dei rifiuti. L’empasse si protrae a causa dell’indecisione dimostrata malgrado le promesse elettorali del Segretario Canti. Malgrado l ‘ingente quantità di denaro pubblico. C’è un disavanzo nei costi di gestione, ma anche un evidente mancato conseguimento dei risultati attesi per quanto riguarda la differenziazzione dei rifiuti. Si registra anche una flessione nelle aree soggette alla raccolta porta a porta. Il recente studio Esper indica che il porta a porta non solo consentirebbe una più elevata percentuale di differenzizzazione, ma anche una costi inferiori alla raccolta in strada, dato opposto alla relazione Marsetti – Ecogeo. In tal senso, la politica deve dettare indirizzi, ad esempio nella tutela delle famiglie più numerose quando verranno introdotte tariffe puntuali. Agli enti preposti va data sufficiente autonomia per svolgere le scelte tecniche necessarie. RF fornirà il proprio contributo nella speranza siano tramontati i tempi delle scelte prese unicamente sulla base delle spinte.

Matteo Rossi (PSD): Dobbiamo rilevare che la maggior parte delle violenze domestiche avviene nell’ambito delle mura domestiche. Mi riallaccio ad un tema caro, quello del diritto di famiglia. Nei giorni scorsi sono uscite linee guida scaturite da un protocollo bilaterale firmato da Tribunale e avvocatura. C’è stato un lavoro importante che va tenuto in considerazione, ma manca la parte che compete al legislatore quindi al Consiglio Grande e Generale. C’è una prima direttrice, che è quella etica. Si chiede agli attori della giurisdizione di fare la loro parte spingendo su forme di conciliazione e stemperando i toni. All’avvocatura viene chiesto di non presentare istanze speciose. Le linee guida tirano in ballo la politica. Ci sono ambiti che vanno sicuramente riformati. Mi auguro che questo parlamento possa intervenire in maniera incisiva in quello che è il diritto di famiglia non solamente per quanto riguarda i bonus. Altro aspetto importante è andare a creare l’affidamento congiunto, che a San Marino è qualcosa che ancora non c’è e questa lacuna alimenta separazioni cattive, basate su ricatti e aspetti venali. Dobbiamo dare alle famiglie la possibilità di risolvere i loro contenziosi senza mettere di mezzo i soggetti deboli cioè i minori.

Sara Conti (RF): Compio una breve relazione sulla missione di monitoraggio che abbiamo svolto nell’ambito delle elezioni negli Stati Uniti. Nello specifico, la missione si è svolta suddivisa in piccoli team. Muovendoci seguendo un percorso segnalato abbiamo visitato tra i 15 e i 20 seggi. In ognuno di essi, abbiamo osservato le modalità di voto, parlare con i volontari e i funzionari all’interno. Abbiamo fatto ai lavoratori presenti alcune domande che sono poi servite per compilare l’apposito modulo. Abbiamo riscontrato un’accoglienza positiva e aperta. Non abbiamo mai percepito resistenza, anzi, personalmente ho riscontrato molta soddisfazione da parte dei lavoratori.

Gerardo Giovagnoli (PSD): Ci sono giovani che vedono situazioni specifiche e che ritengono magari che quello possa essere considerato un comportamento accettabile e scontato. Mi riferisco ad esempio al fatto di aver ascoltato le canzoni dei miei studenti che sono infarcite di frasi violente. Temo che nel nostro ragionamento sulla violenza di genere ci sfuggano tutti gli altri attori impropri che concorrono all’educazione dei nostri ragazzi. Dobbiamo andare alla radici del problema, alla formazione della normalità nel nostro cervello. E’ una questione antropologica più che di leggi.

Mirko Dolcini (D-ML): Nei Congressi ho sentito parlare di accordo di associazione, ma poco di referendum. Non sono contrario all’accordo, ma ritengo comunque fondamentale una iniziativa referendaria legata alla ratifica che parta dai consiglieri. Io credo che un passaggio referendario sia necessario. Non stiamo decidendo le sorti personali di noi stessi, ma le sorti di uno Stato secolare. Non credo che l’accordo possa limitare la sovranità dello Stato. Credo però che evitare il referendum andrebbe a ferire la sovranità dello Stato. Per materie come queste, la decisione dovrebbe essere di tutti. Ricordiamoci che il referendum lo abbiamo utilizzato anche per argomenti meno importanti. Se siamo tutti d’accordo, perché la popolazione dovrebbe fare una scelta diversa? Il Paese va governato democraticamente, non comandato. 

Maria Katia Savoretti (RF): La chiusura di una nota attività di ristorazione è stata accompagnata da un debito molto consistente. Sono notizie che fanno arrabbiare molto e non dovrebbero verificarsi in un Paese come il nostro. Non è possibile che per anni non siano stati versati i contributi dei dipendenti. Non è concepibile che l’azienda risulta debitrice nei confronti dello Stato dal 2020 e che da allora non si sia fatto nulla. Chi doveva fare i controlli, li ha fatti? La questione morale continua ad essere solo un concetto bello, con grande delusione ed amarezza. 

Andrea Menicucci (RF): Pure su un tema come il Decreto legato al contrasto della violenza di genere, c’è stata una voce dissonante, voce che proveniva dalla maggioranza. Insoddisfacenti le risposte arrivate ad un’interrogazione ed una interpellanza. La prima riguardava la demolizione di un manufatto di pietra che faceva parte degli arredi del parco della scuola di Murata. E’ arrivata una risposta molto insoddisfacente. Poi c’è stata una interpellanza relativa ad un sito web, giornale.sm. Chiedevamo delucidazioni alla Segreteria di Stato per il Turismo sui finanziamenti di cui gode il sito stesso. La risposta si articola in una serie di “noi non sappiamo”. Basta accedere al sito e trovare dei banner pubblicitari di una società dell’Ecc. Camera che finanzia un sito non registrato. Il dubbio è che non si vogliano fornire delle informazioni in merito. 

Gaetano Troina (D-ML): Tocco anche io il tema del contrasto alla violenza sulle donne. Penso di poter dire come D-ML che siamo orgogliosi che quest’aula abbia voluto con coraggio dimostrato di voler intervenire sulle difficoltà che a volte si riscontrano. Spesso quando si trattano questi temi stiamo tutti bravissimi a spenderci con parole alle quali molto spesso non fanno seguito azioni. A livello globale, ci pare sempre più evidente che la diplomazia non sta raggiungendo i risultati sperati. Tutti continuiamo a ribadire la necessità di porre fine ai conflitti, ma non vediamo risultati. Abbiamo chiesto un aggiornamento rispetto alla posizione tenuta da San Marino su questo tema. Non possiamo più rimanere a guardare, abbiamo il diritto di far sentire la nostra voce negli organismi internazionali.

Antonella Mularoni (RF): La guerra è una condizione che colpisce in maniera drammatica tutti. Le donne si trovano a subire la violenza della guerra in tante forme.  Un pensiero lo voglio rivolgere alle donne in carcere semplicemente perché hanno osato esprimere un dissenso. Come forza politica, ci piacerebbe che le risposte del Governo fossero quantomeno veritiere, di non essere presi in giro. Allora chiediamo all’Ecc. Reggenza una sorveglianza su quasi aspetti. 

Nicola Renzi (RF): Sono stato talmente tanto fortunato da vivere in contesti in cui i concetti di uguaglianza e rispetto erano dati per assodati. Forse quei concetti culturali anche in Occidente meritano di essere ripensati. Abbiamo fatto tutto quello che è necessario? Evidentemente no. Veniamo all’ordinaria amministrazione che mi pare continuare senza guizzi di idee che devono portare delle proposte. Sentiamo enormi festeggiamenti per i rating internazionali. Ci ritroviamo ancora di fronte al fatto che cittadini che portano avanti le loro battaglie rischiano di dover subire delle rappresaglie. Un conto è lo scontro tra i partiti, altre sono le ripicche per impedire a qualcuno di esprimere le proprie idee. Su questo saremo attentissimi. 

Giovanni Zonzini (Rete): Vorrei parlare di un tema importante che è quello del diritto all’abitare. Si batte molto sulla questione dell’edilizia popolare. Non abbiamo nessuna contrarietà. Essa però è funzionale per fasce residuali di popolazione. Dunque in questo modo andiamo a risolvere il problema per un numero molto ristretto di persone. Ma poi bisogna aprire anche il capitolo relativo ai controlli e quindi al mantenimento delle condizioni. Ma quello che contesto, in questo vostro ragionamento, è che voi suggerite inserire in un contesto di assistenzialismo il lavoratore medio di questo Paese. A me questa sembra la classica risposta social democristiana. Vi invitiamo dunque a diversificare gli interventi. La casa popolare va bene, ma non può essere questa la risposta a livello generale per tutti cittadini. Dunque vanno affiancati alcuni interventi fiscali per spingere le società a immettere sul mercato immobili tenuti deliberatamente sfitti. E vorrei si aprisse una riflessione sul ruolo e il futuro dell’Università. 

Segretario di Stato Matteo Ciacci: E’ partito un monitoraggio per favorire la manutenzione dell’ordinario e dell’esistente. Insieme al collega Pedini, abbiamo approfondito questa tematica. Abbiamo fatto una ricognizione delle aree edificabili dello Stato. Quando si parla di nuovo piano regolatore, dobbiamo sapere che ci sono 17 terreni edificabili che possono essere assolutamente valorizzati. Abbiamo alzato il tetto delle residenze atipiche portandolo a 120mila euro. Concordo: quello della casa è un tema prioritario. Abbiamo introdotto la manifestazione di interesse per i privati che desiderano affittare un immobile nell’ambito dell’edilizia sociale. E’ un tema multidisciplinare. Il Congresso di Stato ha agito fornendo già delle prime risposte, ha avviato un primo ciclo di incontri su un testo normativo che conterrà norme di revisione sui mutui prima casa e interventi anche per le politiche degli affitti. Ma saremo aperti certamente a qualsiasi tipo di contributo. 

Matteo Zeppa (Rete): E’ evidente che c’è un disinteresse sociale. Queste violenze che sfociano in omicidi e in atti di abnegazione, fanno parte di un disinteresse culturale che molti dicono sia da addebitare alla globalizzazione. A me non preoccupa tanto il fatto che sono aumentate le denunce. Mi preoccupa, e tanto, il sommerso. Il sommerso c’è e c’è sempre stato. Ed è difficile scalfirlo. E’ evidente a tutti che c’è una sorta di pax post congressuale da parte della maggioranza. Cane non morde cane. Qualcuno ha evidentemente forzato durante i congressi: probabilmente per portare a casa qualcosa oggi qualcuno non prende il microfono atteggiandosi a saputello.

Fabio Righi (D-ML): Il metodo degli incontri con tutte le parti anche nella precedente legislatura era consolidato. Oggi a quei tavoli vedremo forse portare dei contributi concreti e reali. Al netto di far diventare lo Stato una immobiliare, il tema degli Npl-bancari difficilmente potrà essere preso come esempio. Si potranno fare certamente degli accordi. Un passo come quello dell’Accordo di associazione va spiegato chiaramente e sottoposto alla votazione dei cittadini. Dobbiamo avere paura di parlarne ed essere tacciati di euroscettici solo perché parliamo di questo? Non vogliamo che quel percorso sia mancante di parti che devono invece essere ben conosciute da cittadini ed imprese. C’è il tema del metodo e della gestione del potere in questo Paese. Rappresaglie che si svolgono in ambito lavorativo solo per aver espresso un’opinione. Lei consigliere Renzi troverà sicuramente una sponda in Domani – Motus Liberi. Manca ancora una volta il tema della programmazione. Di quali soluzioni parliamo? C’è la necessità di rimettere al centro una visione politica, questo è il primo passo per trovare concrete soluzioni. 

Manuel Ciavatta (PDCS): Vorrei chiarire alcune cose, rispetto alla mancanza di programmazione. L’economia di San Marino è stata rimessa nei binari della sicurezza. Questo lo certificano in maniera chiara le agenzie di Rating. C’è qualcuno che ci valuta e ci dice che quello che stiamo facendo va nella giusta direzione. Io credo che se ci sono delle forzature, la tutela dei lavoratori la fanno i sindacati, poi ci sono le leggi. La difesa del più debole la vogliono fare tutti. Nessuno vuole che sui posti di lavori ci siano dei condizionamenti. 

Segretario di Stato Federico Pedini Amati: Le violenze sono di tanti tipi. Purtroppo anche la PA non sempre ha denunciato queste molestie. So di situazioni non riportate in tribunale. Me ne dispiaccio. Sul manufatto della scuola di Murata. Io vorrei degli asili moderni, dove non ci sono pericoli. Ci potrebbe essere anche un’arena di roccia di quel tipo, ma con delle protezioni per impedire ai bambini di farsi male. Io penso che perdere tempo e soldi per avere delle risposte sui sassi di Murata, credo non sia particolarmente disdicevole. Non ho sentito dire è arrivato Roberto Sergio, direttore oggi della San Marino RTV, una figura abbastanza importante, forse vuole valorizzare ancora di più e meglio la nostra Tv. Ci sono situazioni che sono cambiate evidentemente in meglio. La questione dell’edilizia sociale: si vuole per forza fare una grande confusione. Ci sono dei terreni edificabili. Ci sono degli immobili già edificati, ad esempio ad Acquaviva: su quelli ci stiamo concentrando in modo da avere disponibili alcuni appartamenti.