Chi comanda in Italia?
Migranti e Albania.
Ha ragione Francesco Verderami, non è il solito conflitto fra politica e magistratura politica.
E’ molto di più. Molto.
E’ un nodo enorme che viene ad un pettine piccolo.
Chi governa in Italia?
Meglio, chi comanda?
Governa la Meloni, sembra chiaro. Sembra.
Cioè, la maggioranza degli italiani ha
scelto la coalizione proposta da Giorgia Meloni per governare il Paese. Chiaramente.
Dopo molti anni in cui scelte politiche chiare non c’erano state. E quindi avevano governato un po’ tutti, Meloni esclusa.
Ma la Meloni è sottoposta a raffiche di missili che arrivano da tre fronti. Attenzione, scrivo quello che vedo, non sono diventato meloniano.
Primo fronte.
E’ fascista, sono fascisti, estremisti di destra, destra destra, “questa destra qua”, “questa destra”. Martellante. Su tutti i giornali di sinistra e su tutti i Talk.
E tutti gli “intellettuali”, attori, cantanti, in parte gli stessi che si inteneriscono per la “rivoluzione” di Hamas e che vorrebbero gli ucraini si arrendessero al fascista Putin.
Secondo fronte.
Il bignamino di aritmetica: hanno votato il 50 per cento degli elettori, la Meloni ha preso il 25 per cento del 50 per cento, quindi la maggioranza degli italiani non sta con la Meloni. Quindi il Governo non ha legittimità democratica. Quindi abbatterlo con ogni mezzo, e quello giudiziario è certamente il più potente, e’ non solo giusto, ma necessario per la democrazia.
Tesi bislacca. Perché se la Meloni non ha la maggioranza assoluta di coloro che hanno diritto al voto i suoi oppositori ne hanno ancora di meno. Banale no?
E poi le democrazie funzionano così. Vince chi prende la maggioranza dei voti di chi va a votare. E non riconoscerlo è questo sì antidemocratico. E molto pericoloso perché significherebbe che nessun governo sarebbe legittimo. Ed è questo il terreno per la presa del comando di poteri non eletti. Nemmeno dal 25 per cento del 50 per cento. Sveglia!!
Terzo fronte.
I poteri non eletti.
Per il capo della corrente di sinistra dei Pm, Musolino, il magistrato deve essere più o meno contro-potere delle maggioranze “momentanee”. A tutela dei diritti fondamentali. Che starebbero sopra i governi e sopra i parlamentari e sopra le “maggioranze momentanee”.
La magistratura deve esercitare il controllo di legalità. E di moralità, immagino.
Più o meno concetti espressi ieri anche dal presidente dell’Anm, Santalucia.
Concetto ribadito più volte da Elly Schlein, che è andata anche al congresso dell’Anm a dire che i magistrati sono i “difensori dei diritti”.
Non coloro che applicano le leggi fatte dai parlamenti eletti dal popolo e vistate dal Presidente della Repubblica, no difensori di diritti che interpretano loro e stanno sopra i parlamenti, momentanei, e a chi li ha eletti.
Ecco, uno, due, tre.
A me importa nulla della Meloni, del suo governo, nemmeno mi piace l’operazione Albania( segnalo solo che l’Unione Europea, come molti Stati democratici e governati dalla sinistra, si sono dichiarati favorevoli… fuorilegge tutti per la magistratura italiana e per la Schlein.), però mi piace la democrazia, mi piacciono gli equilibri fra i poteri.
E qui non c’è equilibrio, non c’è democrazia, chi vince le elezioni non governa, perché sono altri a governare.
E non è un complotto. E’ peggio. Non è una lite fra poteri. E’ peggio. Molto peggio.
Siamo alla ridefinizione dei poteri dello Stato.
Cioè, è la magistratura, ad esempio, che in Italia, a differenza di quel che succede in Germania o altrove dove hanno rimpatriato centinaia di persone, negli ultimi giorni, decide quel che è un paese sicuro o no.
Non i governi e le leggi, no,la magistratura.
Cioè, la dico meglio, e’ un ragionamento che va sopra i possibili errori commessi.
Mi terrorizza il concetto: ci sono diritti, che devono essere tutelati dai magistrati, che stanno sopra i parlamenti e le maggioranze( parziali) momentanee.
Che, quindi, se non vanno bene possono, anzi debbono, essere rovesciate. Con ogni mezzo.
Ci vediamo in giro.
Sergio Pizzolante