Cesena, 25 nov. “Una ricorrenza come il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, meriterebbe ben altri approcci culturali e progetti di largo respiro. Non tagli di nastri o dichiarazioni di principio, ma iniziative laiche senza visioni ideologizzate indirizzate soprattutto alle fasce più a rischio ‘violenza’ e ai giovani provenienti da enclave culturali e religiose, ormai numericamente ben insediate nelle società occidentali, dove permangono immutati inaccettabili dogmi patriarcali con il dominio assoluto sulle donne. Urlare contro un supposto perdurare del ‘patriarcato’ nella nostra società, concetto facilmente contestabile, e voltare la testa dall’altra parte rispetto a culture dove il ‘patriarcato’ è più virulento che mai non depone a favore del femminismo più violento e ideologizzato. Ci sarebbe piaciuto che a Cesena questa giornata fosse dedicata alle donne iraniane e alla studentessa Ahoo Daryaei, quella curata come pazza dal regime teocratico dopo essersi parzialmente spogliata a Teheran per protestare contro le imposizioni della polizia morale sul corretto abbigliamento islamico. La Lega è la forza politica che in Italia ha operato più concretamente per contrastare la violenza contro le donne: ricordiamo la legge 69/2019, il cosiddetto ‘Codice Rosso’, una vera svolta nel nostro ordinamento a tutela delle donne abusate fortemente voluta dal Carroccio. Poi altre due leggi la 122/2023, appoggiata dalla senatrice leghista Giulia Bongiorno, e la legge 168/2023, su iniziativa dell’attuale Governo. Questo per dire che la normativa a tutela delle vittime di violenza ha avuto uno sprint in Italia sulla spinta di partiti del centrodestra. E forse anche l’aumento di denunce di maltrattamenti e di richieste di aiuto, che si registra in Italia come a livello locale, può a ragione essere interpretato non solo come un campanello d’allarme ma anche come un segnale positivo. Le normative citate, infatti, permetterebbero una più ampia emersione di questi delitti grazie a una rinnovata e aumentata fiducia nei percorsi velocizzati della giustizia e nella sensibilizzazione degli organismi di sicurezza”.
Così in una nota il capogruppo della Lega Enrico Sirotti Gaudenzi e Antonella Celletti, responsabile Enti locali Lega Romagna.
“Il tema delle violenze contro le donne e contro gli esseri più deboli e indifesi è segnato da numeri sicuramente molto preoccupanti. Di qui, la necessità che continui ad essere al centro dell’interesse generale, contestualizzato nell’ampio panorama dei settori coinvolti, dalle scienze sociali, alla salute, dalla giustizia alla sicurezza, dalla scuola alla famiglia. Fra i dati più inquietanti emersi negli ultimi anni c’è infatti quello dell’età sempre più giovane, parliamo di minorenni, di chi subisce atti di violenza sessuale spesso perpetrati da coetanei. Serve, quindi, non solo che siano allertati i settori chiave che ruotano intorno al mondo giovanile ma che ci sia anche un forte impegno educativo e culturale, ampiamente diffuso, sostenuto dagli enti locali di concerto con gli attori sociali del territorio. Certamente a livello locale si deve fare di più di quello che è stato fatto in questi anni. Ci aspettiamo che dalla società stessa prenda avvio l’elaborazione di un progetto complessivo, deideologizzato, analitico che sia davvero utile a chi si trova o potrà trovarsi in situazioni di grave rischio, in particolare giovani. Non servono grandi risorse ma la volontà di agire per il bene pubblico, concretamente, professionalmente e senza influenze politiche. Questo, a nostro avviso, sarebbe il miglior modo a livello locale per celebrare il 25 novembre con vera partecipazione”.