Alloggi: le opportunità che offrono le OTA sono senza dubbio un incentivo a viaggiare. Sono consapevole che hanno trasformato in maniera radicale il rapporto cliente-albergatore ma è evidente come tutto sia più semplice e smart. Abbiamo viaggiato prenotando giorno per giorno, trovando facilmente disponibilità e prezzo adeguato alle nostre esigenze. L’offerta extra alberghiera inizia ad essere un’opzione di viaggio molto più interessante e flessibile rispetto alla nostra vetusta formula del tutto compreso. Forse la qualità dei nostri hotel, o almeno di una parte di essi, è di un livello superiore ma appartamenti e stanze sono comunque ben gestite e con servizi funzionali. La formula dei condhotel è interessante e deve essere perseguita anche da noi perché apre importanti scenari per il futuro. Il messaggio che si trova in tutte le città è che la stagione è tutto l’anno, non solo l’estate. Su questo noi dobbiamo migliorare e molto.
Cibo: tralasciando il fattore qualitativo delle singole cucine locali, balza subito all’occhio l’enorme varietà e completezza di offerta che si incontra in tutte le città che abbiamo visitato. Cucina per tutte le tasche e tutti i gusti. Su questo aspetto siamo ancora decisamente indietro, anche perché la nostra offerta si lega in maniera stretta e vincolante con la formula del tutto compreso negli hotel. L’inevitabile diminuzione di questa tipologia di offerta alberghiera, imposta un po’ dal mercato e un po’ dalla mancanza di personale, ci obbligherà nel brevissimo periodo a creare situazioni per soddisfare i bisogni dei nostri ospiti. La difficoltà sarà trovare e mantenere un livello di proposta e di qualità medio alto. I kebab-pizza non possono essere la nostra unica offerta a prezzi contenuti. I baracchini sparsi nelle vie della città, se normati e controllati, sono oltre che un buon compromesso per un pasto un elemento di forte caratterizzazione locale.
Trasporti: Su questo aspetto la nostra città è disastrosa, una bocciatura totale e senza appello. Il problema TRC è ormai sotto gli occhi di tutti e si stanno avverando tutte le previsioni più pessimistiche fatte negli anni precedenti. Oltre a fermate di autobus senza sedute e pensiline, che è già una vergogna di per se, spesso le corse vengono annullate e il servizio è costantemente sottodimensionato e qualitativamente pessimo. La politica non può ridurre il dibattito solo agli stipendi degli autisti: le scelte strategiche di investire risorse sul prolungamento del TRC invece di potenziare e migliorare l’esistente non sta giovando al nostro sistema di trasporto pubblico. È arrivato il momento di convertire la linea Ravenna-Rimini in metropolitana leggera di costa, strappando la promessa ai candidati alla presidenza della regione. In tutto il mondo sugli stessi binari convivono treni e metropolitana, non si capisce perché questo in Emilia Romagna non possa esistere. Ci sarebbe da investire nelle fermate intermedie, ma il costo sarebbe comunque inferiore a qualsiasi tratta di TRC ipotizzabile. La chiusura dei passaggi a livello e il secondo binario a Viserba sono già stati messi a bilancio da RFI quindi siamo già un pezzo avanti sugli interventi necessari.
Continua….
Stefano Benaglia