Bologna conta i danni, ‘oltre un metro d’acqua in casa’

BOLOGNA, 21 OTT – Nell’ultimo tratto di via dell’Arcoveggio, nella zona nord di Bologna, l’acqua ha messo in ginocchio diverse case, garage e attività economiche.

Gli allagamenti sono arrivati dal Navile, il canale che dà il nome al quartiere di cui fa parte il rione Corticella, e dai tombini.

Michela Branchini indica il punto del cancello in cui l’acqua si è fermata, a circa un metro e trenta. “In casa abbiamo avuto un metro. Il vecchio record era del 1982, ma erano 60 centimetri”. Lei e i familiari sono esasperati. “A maggio dell’anno scorso non avevamo chiesto un risarcimento, perché c’era gente messa peggio: chiedevamo solo di pulire l’isola di detriti che si è formata nel canale e di portarci dei sacchi di sabbia. Li hanno portati a mezzanotte di sabato, quando qui era Ibiza”. La casa, una vecchia centrale idroelettrica, ha danni enormi. “Il pavimento della cucina è andato, il cancello morto, ho perso mobili e vestiti, il motorino, i ricordi di una vita di mia madre non ci sono più. Ho buttato via lo stereo che mi aveva regalato mio padre a 16 anni, i dischi. Una volta mi arrabbiavo, ora sono disperata. Se uno mi dà un euro la casa gliela regalo. Mia madre, a 85 anni e ipovedente, è lì che spala fango. Si può vivere così?”.

La rabbia resta, hanno modo di vederlo anche le assessore Luisa Guidone e Valentina Orioli, oltre alla presidente di quartiere Federica Mazzoni, sul posto per un sopralluogo. Ad aiutare ci sono Luca e Manuel, 19 e 16 anni, volontari del Servizio civile e della Protezione civile di Ferrara, che hanno avuto Michela come maestra all’asilo. “Vedendo le notizie ieri ci siamo alzati, abbiamo preso le pale e siamo venuti all’officina meccanica qui accanto – spiegano – Poi qua. Le istituzioni non si sono viste. C’era giusto una pattuglia di carabinieri che ha fatto defluire il traffico”.

E così ci si appoggia ai volontari. I ragazzi della Pgs Welcome, polisportiva della zona, e quelli dell’oratorio della parrocchia dei santi Savino e Silvestro, suore comprese. In oratorio ha trovato ospitalità una famiglia di undici persone di origini bengalesi, tra cui quattro minori. Abitano in via delle Fonti, pochi metri più in alto. La situazione peggiore riguarda un b&b che corre accanto al Navile, ma i danni sono in diverse abitazioni. Lo testimoniano i cumuli di rifiuti ai lati della strada, mentre lavorano le idrovore. “Abbiamo avuto tre metri d’acqua, che è uscita dai tombini e ha riempito le cantine fino alla tromba delle scale – racconta Silvestro, che guarda un’idrovora lavorare a pieno regime – Lì dentro ci sono due macchine e due moto, non so chi mi ripagherà l’auto. Abbiamo alcune persone invalide che sono state portate in albergo, la luce da sabato sera va grazie a un gruppo elettrogeno”.

Ansa