Qui di seguito un nuovo comunicato della Associazione Tutela Lavoratori in risposta alla querela presentata dal Comandante della Polizia Albina Vicini.
”Comunicato del 19.10.2008 della ATL.
è stato sorpredente apprendere che alcuni di noi sono iscritti nel registro degli indagati a seguito di una denuncia depositata da dirigente Dott.ssa Albina VIcini; è stato altresì entusiasmante venirlo a sapere prima dai media che dall’Autorità Giudiziaria. Aparte questo doveroso preambolo, cioò che a noi preme è arrivare alla verità su questo increscioso episodio, non da noi generato. Sia chiaro, non è nostra intenzione fare processi usufruendo della disponibilkità dei giornali, ma è con la massima serenità che affrontiamo l’indagine che si è aperta nei nostri confronti, poichè ciò che è stato riportato nella lettera indirizzata agli Organi Istituzionali relaziona su fatti realmente accaduti, di cui lo stesso dirigente Dott.ssa Albina Vicini è a perfetta conoscenza. Si è preferito usare l’estrema arma della denuncia penale anzichè instaurare un confronto, un dialogo costruttivo con i dipendenti. Non fa paura a nessuno l’evidente tentativo di zittire coloro che LEGITTIMAMENTE richiedono agli organi ed alle associazioni competenti di risolvere gli annosi problemi presenti all’interno di quest’ufficio della P.A., esclusivamente per ottimizzare un servizio che il cittadino paga profumatamente e da cui ha il diritto di ricevere prestazioni adeguate. Le persone oneste, che non hanno nulla da vergognarsi, perchè hanno operato nella legalità, con principi morali radicati, sanno di non dover temere nulla dalla giustizia. Noi non possiamo accettare continuamente la logica del ”tanto peggio, tanto meglio”. La Pubblica Amministrazione deve poter funzionare a pieno regime ad ogni livello, ed ancor di più se si tratta di un Ufficio di Polizia, proprio per l’importanza e la delicatezza del ruolo ricoperto, che è fondamentale per la comunità. Vogliamo ringraziare il Sindacato, che ha compreso il nostro ruolo all’interno del Comando di Polizia Civile quali portavoce delle problematiche, e si è attivato per individuare le soluzioni. Auspichiamo, per il bene e l’immagine del Corpo di Polizia Civile, ma soprattutto per il servizio che deve essere erogato al cittadino, che nel prossimo futuro chi ne avrò la competenza, abbia il buon senso, poichè crediamo in un cambiamento, di adoperarsi in maniera decisiva per risolvere definitivamente le problematiche in seno al Corpo stesso al fine di ritrovare ”il necessario clima di fiducia” tra i dipendenti. Infine volgiamo sottilenare che, comunque si concluderà questa vicenda giudiziaria, noi saremo presenti e non esiteremo ad informare gli Organi Istituzionali ogni qualvota si presenteranno nuove problematiche. Per il Direttivo, Jaime BORGAGNI.